Anna Pompili, Zeroviolenza30 marzo 2017
La notizia del
ginecologo di Spoleto che, dopo anni di
obiezione di coscienza, ha deciso di "passare dall'altra parte della barricata, la parte delle
donne", solleva una serie di questioni che impongono
riflessioni serie non solo tra gli operatori, ma nella
società civile, perché riguardano il diritto alla
salute, il diritto di scegliere del proprio
corpo, il rapporto medico-paziente e le implicazioni etiche di quest’ultimo.