l'Espresso
03 04 2015
Zerocalcare, al secolo Michele Rech, ha gli occhi limpidi di un bambino e la timidezza scontrosa di un adolescente. Si sottopone a questa intervista con evidente fatica, appena ingentilita dal senso del dovere.
E' un autore di successo, anche se lo ammette a malincuore, e sta imparando adesso a convivere con la notorietà che gli è arrivata addosso.
Cinque libri in tre anni che hanno venduto quasi cinquecentomila copie, un tratto grafico accattivante, un umorismo tagliente e malinconico che rinnova il cinismo sentimentale dei romani, una fedeltà assoluta al suo mondo volutamente marginale hanno fatto di lui il testimone di una generazione inchiodata al disincanto. ...