In 50 rompono il silenzio dopo la ragazza di Oxford

E adesso sono cinquanta. Ragazze e donne pronte a raccontare pubblicamente, sui social network e sui giornali, la violenza, l'abuso, l'umiliazione che hanno subìto. Il dramma non va vissuto tacendo. Condividere significa ribellarsi, sensibilizzare, ribaltare la convinzione ancora diffusa per cui è colpevole chi subisce e non chi assale. Questo è l'effetto della sfida di Ione Wells, la studentessa che ha scritto sul giornale degli universitari di Oxford una "lettera al mio aggressore", la confessione che rimuove il senso della vergogna, spezza il silenzio delle vittime, stimola a reagire e serve a comprendere quanto l'arroganza fisica del maschio molestatore sia viltà e debolezza. È un caso di coraggio.
Fabio Cavalera, Corriere della Sera ...
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