Il Documento Unico di programmazione firmato da Tronca propone privatizzazione dei servizi, vendita del patrimonio pubblico, tagli lineari.
Ma è davvero inevitabile sacrificare servizi e diritti conquistati in anni di lotte, per gettare qualche moneta nel pozzo nero del debito di Roma? E questo debito, siamo sicuri sia davvero un dogma intoccabile? Davvero non c'è un'altra strada per Roma?
Per interrogarci su queste domande, e proporre un futuro diverso per Roma, una serie di realtà sociali darà vita il 20 febbraio, la mattina, a iniziative pubbliche dislocate nei quartieri della città che segnaleremo in questo evento.