In quindici anni

Piazza Carlo GiulianiLoredana Lipperini
20 luglio 2016

In quindici anni la storia, come avviene fatalmente, si è avvolta in spire ed è balzata in avanti ed è tornata a riavvolgersi. E questo è banale, oltre che fatidico.

In quindici anni abbiamo scoperto, di nuovo, le parole "paura" e "guerra". Che c'erano anche prima, ma erano coperte da altre. Forse potremmo coprirle di nuovo, se avessimo la voglia, e la forza.

In quindici anni ci sono state le Torri gemelle e l'America sotto attacco e l'Occidente sotto attacco e dove colpiranno ora. E anche Guantanamo. E anche la "Seconda guerra del Golfo". E tutto quel che ci viene ripetuto e che vediamo.

In quindici anni abbiamo avuto Wikipedia e l'iPod e l'iPad e l'iPhone.Abbiamo avuto Facebook e Twitter, i blog e YouTube e la stampante 3D.

In quindici anni abbiamo avuto la mappatura del genoma umano.
In quindici anni abbiamo avuto le foto a colori di Marte, lo tsunami nell'Oceano Indiano. Beslan.
In quindici anni abbiamo avuto tre Papi.

In quindici anni hai visto i tuoi figli diventare prima adolescenti e poi adulti, e questo ti è passato davanti agli occhi senza che te ne accorgessi, e ancora ti chiedi come sia stato possibile, perché ancora, da qualche parte, ci sono le loro biglie e i loro Roald Dahl e, in qualche cassetto inesplorato, una maglietta o un paio di calzoncini o un diario delle elementari.

In quindici anni, che sono un bel po' di vita, ci sono quelli che non si sono mai presi la briga di andare a informarsi su Carlo Giuliani, e ancora razzolano per la rete dicendo che sì, se l'è cercata, e una zecca in meno. Eppure la possibilità di informarsi c'era, e c'è. Anche qui, per esempio. O qui.

Oggi, appunto, è il 20 luglio.

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