di Simonetta Bellotti
Johanna Bourke in un libro intitolato "Stupro. Storia della violenza sessuale", riporta un’analisi che mi ha fatto riflettere:
“La scoperta dell’uomo che i suoi genitali potevano servire come arma per generare paura deve essere annoverata fra le più importanti scoperte dei tempi preistorici, insieme all’uso del fuoco e le prime rozze asce di pietra.”
La virilità maschile come strumento di una guerra psicologica, prima ancora che fisica. Siamo abituate a credere che le vittime siano le donne che hanno subito uno stupro, o un’aggressione fisica, e ci dimentichiamo che tutte le donne sono vittime, tutti i giorni, in ogni luogo del mondo, della paura di subire la stessa sorte.