Dal 28 agosto al 1° settembre 2015 alla Casa Internazionale delle donne via della Lungara 19, Roma. A grande richiesta, come ogni anno, ritorna la Scuola Estiva di Be Free.
GiuLia
29 07 2014
Le donne e il potere, una questione da sempre controversa, un nesso contraddittorio e complesso che richiede elaborazioni teoriche originali, interpretazioni innovative, al di fuori di ogni retorica e esemplificazioni. Questa l'ambizione a cui punta la scuola estiva di Be Free che avrà luogo dal 30 agosto al 3 settembre 2014 presso il Convento Santa Maria del Giglio di Bolsena.
Giunta, dopo i successi degli anni trascorsi alla sua IV edizione, la scuola estiva di Be free quest'anno intende esplorare le diverse articolazioni e implicazioni del potere, nonché le sue manifestazioni storiche e contemporanee, indagando il suo intreccio profondo con il presente, con una crisi economica e sociale che si declina sempre di più come crisi dell'autorità maschile.
Si discuterà del potere in tutte le sue declinazioni,come dispositivo normativo e di controllo della soggettività femminile,come ordine simbolico del maschile che ha inglobato la soggettività delle donne riducendole ad una subalternità monolitica, ma anche potere come aspirazione, da raggiungere con modalità strumentali a quella stessa subalternità, o, al contrario, con modalità oppositive e liberatorie, agendo la dimensione politica del conflitto.
Fra le voci presenti, oltre a quelle delle operatici e socie della cooperativa sociale Befree, anche Maria Paola Fiorensoli, Fiorenza Taricone, Laura Cima, Anna Simone, Alessia Murone, Francesca Borruso, Loredana Lipperini, Pina Caporaso, Rosella Postorino, Celeste Costantino, Marta Bonafoni, Gabriella Gramaglia, Eleonora Forense, Valeria Fedeli, Mara Mucci, Elettra Deiana, Alessandra Dino, Francesca Kock, Lidia Campagnano, Lorenzo Gasparrini.
Il programma completo è su http://www.befreecooperativa.org
Be free
13 11 2013
Claudio Bisio, Alessandro Gassmann, Daniele Silvestri e Cesare Prandelli sono i nuovi volti della campagna di comunicazione NoiNo.org Uomini contro la violenza sulle donne, che per tutto il mese di novembre sarà diffusa in Emilia Romagna e in Lazio. Un progetto di comunicazione che chiede agli uomini di “metterci la faccia” in prossimità della giornata – il 25 novembre – dedicata in tutto il mondo al contrasto della violenza maschile sulle donne.
Tormentare, molestare, controllare, isolare, ricattare spiare: sono queste alcune delle parole al centro dei messaggi di NoiNo.org Uomini contro la violenza sulle donne, la campagna di comunicazione sociale e di community building, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che chiede agli uomini di metterci la faccia, di considerare la violenza di genere – violenza che, come testimoniano le parole scelte, non è solo fisica ma anche psicologica – un tema che li interessa e li interpella, di cui parlare tra loro. Un’assunzione di responsabilità verso una cultura diffusa che sostiene e legittima la disparità strutturale tra uomini e donne e l’idea del possesso e del potere maschile sulle donne all’interno delle
relazioni sentimentali. Basta infatti rovesciare i numeri della violenza di genere, puntando l’accento sugli autori anziché sulle vittime, per capire che è agli uomini che occorre parlare: in Italia ogni 7 minuti un uomo stupra o tenta di stuprare una donna e un quinto degli uomini che sono in coppia con una donna fanno sempre o ripetutamente violenza psicologica su di lei. “Noi No” non è un modo per distanziarsi dal problema dividendo arbitrariamente in uomini buoni e uomini cattivi, ma al contrario un invito a una presa di coscienza e di consapevolezza da parte di tutti gli uomini.
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NoiNo.org nasce dal bando indetto alla fine del 2011 dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con l’Associazione Orlando. Ideato e sviluppato dalle due agenzie vincitrici, Comunicattive (www.comunicattive.it) e Studio Talpa (www.studiotalpa.it), il progetto vede la sua prima uscita pubblica il 24 settembre 2012 a Bologna con una campagna di affissioni “teaser”: numerosi manifesti 6×3 in tutta la città di Bologna riportano tre parole del “dizionario della violenza”: “umiliare”, “minacciare”, “picchiare”, seguite dalla definizione da vocabolario, solo un piccolo dettaglio interferisce nella neutralità della definizione: un pronome femminile che fa intendere che a subire questi comportamenti violenti è una donna. Il testo si conclude con la frase che diventerà lo slogan della campagna: “Questa è violenza” . Una piccola provocazione per sottolineare la dimensione legata al genere della violenza nelle relazioni familiari e di intimità e per rimarcare l’invisibilità degli autori, uomini “normali” che la comunicazione sociale sul tema della violenza sulle donne non riesce a rappresentare e a coinvolgere. Ma basta
Alla campagna delle parole segue a breve distanza, dall’8 ottobre 2012, la diffusione, a Bologna con un’articolata campagna advertising e in tutta Italia con il sito internet, la pagina facebook e l’attività di ufficio stampa, la diffusione della campagna con noti testimonial: l’attore teatrale e cinematografico Ivano Marescotti, il calciatore Alessandro Diamanti, capitano del Bologna e giocatore della Nazionale Italiana, l’attore Giampaolo Morelli, interprete del famoso protagonista della fiction “L’Ispettore Coliandro”.
Sono stati i loro volti ad attirare l’attenzione degli uomini per cercare di coinvolgerli ad esporsi ed impegnarsi in prima persona su questo tema. Percorso portato avanti con un’attività di “community building” sul territorio di Bologna e in tutta Italia: attraverso il coinvolgimento di realtà eterogenee, da Comune, Provincia e Università di Bologna che hanno patrocinato e supportato l’iniziativa ai negozianti dell’Ascom, dalla
cooperativa dei tassisti bolognesi Cotabo alle palestre, dalla Uisp al Bologna Football Club, dalla Cineteca di Bologna all’azienda di trasporto Tper, sono stati distribuiti migliaia di adesivi, spille, magliette, organizzati eventi sportivi e culturali, realizzate iniziative in occasione del 25 novembre 2012, del 14 febbraio e dell’8 marzo 2013, raccolte decine di ritratti di uomini comuni che, contro la violenza maschile sulle donne, “ci mettono la faccia”. Inoltre la campagna è stata conosciuta e diffusa in tutta Italia, con forme di partecipazione spontanea di uomini e gruppi di uomini dalla Valle d’Aosta alla Sardegna.
Per la nuova campagna 2013 il gruppo di lavoro del progetto ha coinvolto associazioni e amministrazioni di diverse città, riuscendo a diffondere la campagna in Emilia Romagna, dove, oltre a Bologna, aderiscono Reggio Emilia e Faenza, e in tutto il Lazio, grazie al Comune di Roma e alla Regione Lazio che hanno creduto profondamente nel progetto predisponendo un piano di comunicazione di grande impatto comunicativo. Referente per l’attività di community building sul territorio di Roma sarà la cooperativa Be Free.
vai al sito www.noino.org