La Voce di Campomarino13 05 2013
La società attuale fa emergere un dato allarmante e sconcertante come a dimostrare il senso di arresto socioculturale del nostro paese. La violenza contro le donne risulta essere oggi il “dramma sociale” difficile da fermare e scongiurare in quanto vissuto all’interno di ambienti familiari caratterizzati da dinamiche comportamentali e psicologiche di vario genere. L’attenzione mediatica sul tema del “femminicidio” ha assunto dimensioni notevoli proprio in vista del numero delle donne vittime inconsapevoli di una rabbia assassina.
Negli ultimi cinque anni sono state più di cinquemila le donne uccise nel nostro Paese, 124 nell’anno 2012 nonostante il 70 % avesse regolarmente denunciato i propri assassini per maltrattamenti, stalking e violenza fisica. Ancora, i primi mesi del 2013 denotano una situazione fortemente preoccupante, a tutt’oggi le vittime hanno raggiunto il numero di 36: una ogni tre giorni.
La preoccupazione e lo spavento coinvolge non solo le donne, le mamme, le figlie ma l’intera società che viene schiacciata da una forma di “primitivismo” dell’uomo moderno che considera la negazione della “sua” donna come giustificazione dell’abuso del proprio potere su di essa. Tale emergenza va affrontata a più livelli, innanzitutto, occorre predisporre una efficace attività di informazione, formazione e sensibilizzazione per consentire una forma di ascolto e di supporto alle donne che in silenzio subiscono le varie forme di aggressione dilaniate dal senso di paura. Per di più, agevolando il cammino legislativo favorendo da un lato la rimozione degli ostacoli che impediscono l’effettiva applicazione del principio di uguaglianza sancito a livello costituzionale e dall’altro colmando il vuoto normativo tutt’ora esistente nonostante l’importanza sociale di tale tematica.
Per tali motivi aver appreso la notizia della attivazione di un numero verde su tutto i territorio regionale molisano nonché di un centro antiviolenza e di una casa rifugio ad iniziativa dei consiglieri regionali, Salvatore Ciocca e Nico Ioffredi costituisce di sicuro un passo importante sia per la vicinanza dei nostri amministratori su tale emergenza che per l’immediata concretezza delle misure di prevenzione e di difesa predisposte a tutela di tutte le donne molisane.
Franca Cosimi