Il Fatto Quotidiano
9 maggio 2013

Contro l’aborto, contro il divorzio, contro il diritto della donna di scegliere. Intolleranza e integralismo cattolico si coagulano attorno alla “Marcia per la vita” alla sua terza edizione.

Quest’anno si svolgerà domenica prossima a Roma, Alemanno ha impedito un contro corteo ma ne nascerà uno spontaneo in ricordo di Giorgiana Masi, una studentessa  uccisa a diciotto anni durante una manifestazione di piazza nel ’77.

“Non è tollerabile che si impedisca ai cittadini romani di manifestare domenica contro la vergognosa manifestazione denominata “Marcia della Vita” in cui sfileranno formazioni dichiaratamente fasciste insieme a gruppi di cattolici oscurantisti e antisemiti. Insomma, il peggio del peggio. Una marcia che attraverserà il centro di Roma con la benedizione del sindaco Alemanno che si lamenta dei cortei solo quando vengono promossi da sindacati e da organizzazioni di sinistra”. Lo dichiara Giovanni Barbera, candidato del Prc al Consiglio comunale di Roma e a presidente del nuovo Municipio I con la coalizione che sostiene Sandro Medici sindaco.

Alla “marcia”  dell’anno scorso hanno aderito politici di diversi schieramenti (Pdl, Pd e Terzo Polo) anche Forza Nuova e il movimento ungherese HIVM più Militia Christi. Mentre Obama in Usa promuove una campagna per l’integrazione degli immigrati nel nostro paese viviamo l’aberrazione di chi vorrebbe far perdere alle donne tutti i diritti acquisiti da anni di lotte e sofferenza. Il senso di colpa, padre di tante nevrosi femminili, è il tipico tasto su cui giocano queste organizzazioni retrive e pericolose che giocando sulla crisi cercano di speculare sulla religione e i valori neofascisti.

In un momento in cui si parla a fatica di femminicidio senza essere insultate, l’ennesimo sfregio all’indipendenza femminile e alla sua psicologia è questa marcia che vorrebbe la donna solo madre e corpo generativo. Siamo minate nel profondo dalla crisi, le prime a subire disoccupazione e violenze di genere e domenica a Roma, grazie ad Alemanno verremo insultate come assassine per la legge sull’aborto. Raccapricciante.

Barbara Collevecchio

Aspettando i barbari

  • Venerdì, 10 Maggio 2013 13:42 ,
  • Pubblicato in Flash news
Le amazzoni furiose
10 05 2013

Roma sta per essere invasa. No, non è uno scherzo. Roma è sotto attacco. Nelle prossime settimane la città ospiterà, suo malgrado, ben due avvenimenti terrificanti. Si comincerà il 12 maggio con la Marcia per la Vita, per poi proseguire tra il 17 e il maggio con la Race for the Cure. Due manifestazioni, la marcia e la corsa, sulla pelle delle donne.

Sulla Marcia dei marci fondamentalisti cattolici alfieri del più becero patriarcato ha scritto ieri il collettivo Le Ribellule, sottolineando come quest'anno persino la data scelta non poteva essere meno appropriata: il 12 maggio è infatti l'anniversario dell'omicidio di Giorgiana Masi, la diciannovenne uccisa da un poliziotto durante un corteo che celebrava il terzo anniversario della vittoria del referendum sul divorzio. Non è un caso che sia stata scelta proprio quella data. Ai marciatori le donne morte piacciono. Non si spiegherebbe altrimenti perchè protestino contro la legge sull'aborto che consente di effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza (almeno in teoria, visto che in pratica sta diventando quasi impossibile grazie agli obiettori di [in]coscienza) al sicuro in ospedale. Vogliono che si torni al ferro da calza e al prezzemolo, agli avvelenamenti e alle setticemie. Giorgiana con un proiettile, noi, oggi, di aborto clandestino non fa differenza: questi ci vogliono morte.

Cinque giorni dopo la Marcia per la Morte, si apre, il 17 maggio, il weekend della Race for the Cure, il circo equestre del cancro al seno organizzato da Susan G. Komen in collaborazione con Perlana e MSD Italia, casa farmaceutica del gruppo Merck che produce il Gardasil, il controverso vaccino per il virus HPV che dovrebbe proteggere contro il cancro al collo dell'utero. MSD Italia, è stato annunciato, offrirà alle partecipanti alla Race for the Cure un check up completo. Uno pensa, faranno eco e mammografie, visite senologiche. E invece no! Saranno presenti, per conto di MSD Italia, "consulenti dermocosmetici qualificati [che] effettueranno una valutazione inerente lo stile di vita, le eventuali imperfezioni cutanee e le abitudini cosmetiche dalla protezione all’idratazione e alla detersione". Sotto con la visita dermocosmetica e l'acquisto del prodotto specifico per mandare via i brufoli, i peli "superflui", quelle così antiestetiche macchie cutanee. Così possiamo diventare tutte belle gnoccone come Maria Grazia Cucinotta, madrina della Race For the Cure [Rosanna Banfi l'hanno fatta co-madrina solo perchè ha avuto il cancro, senno` manco per l'anticamera del cervello!].

Insomma, nel giro di pochi giorni Roma sarà sotto attacco. Sotto attacco degli speculatori e dei fondamentalisti. Sotto attacco e`, pero`, soprattutto, ancora una volta, la salute delle donne. Non un diritto, ma ancora tristemente un campo di battaglia. E noi non ci faremo certo pregare. Nell'uno e nell'altro caso, daremo battaglia. Fino alla fine.

I Monumenti di Roma ancora a difesa dei consultori

  • Venerdì, 10 Maggio 2013 07:25 ,
  • Pubblicato in Video
Emanuele Salvato, Il Fatto Quotidiano
4 maggio 2013

Un gruppo di ostetriche mantovane ha deciso di non aspettare che il lavoro piova dal cielo, ma si sono messe insieme per offrire un servizio di assistenza e consulenza privata ostetrico-ginecologica a domicilio 24 ore su 24.

Più servizi e meno sportelli per le donne

Pina Adorno, Consulta Consultori Roma
18 aprile 2013

Nell'Italia dove la nuova parola d'ordine sembra essere fare e soprattutto fare presto piuttosto che fare bene, vi segnalo la nascita dell'ennesimo "sportello" che in questo caso si propone come la soluzione ai problemi delle donne che hanno abortito e che, per questa ragione, …"si trovano a vivere un forte disagio emotivo e psicologico (depressione, ansie, fobie, disturbi sessuali)".

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Zeroviolenza è un progetto di informazione indipendente che legge le dinamiche sociali ed economiche attraverso la relazione tra uomini e donne e tra generazioni differenti.

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