Peggio di Zambia e Malawi. In Italia, trovare un lavoro per una persona con disabilità è come vincere al lotto. I fortunati sono 300mila, il 6% del totale. ...
Frontiere News
07 03 2013

Dopo la condanna a Roma Capitale per discriminazione contro i disabili a causa delle barriere architettoniche, l’Associazione Luca Coscioni ora attacca anche le Ferrovie dello Stato. Gustavo fraticelli, co-presidente dell’Associazione venerdì scorso al binario 12 della stazione Ostiense, si è trovato impossibilitato ad uscire dalla stazione perché non c’era nessun passaggio a raso e ascensore. 

Dopo aver chiamato gli agenti, Fraticelli ha presentato un esposto a cui seguire l’avvio di un procedimento civile a carico delle Ferrovie dello Stato per atti discriminatori nei confronti dei disabili.
Un gioco. Così glielo hanno presentato. Uno "scherzoso" rituale per essere accettato nel loro giro, quello dei più grandi e - a loro esclusivo giudizio - in gamba della scuola. ...
Il Fatto Quotidiano
25 02 2013

Al Rialto studio 2 di Bologna, unico cinema nell'intera Emilia Romagna dove si proietta il film di Ben Lewin, due ripide rampe di scale tagliano fuori chi è in carrozzella dalla visione della pellicola. E sul web monta la polemica.

Uno dei rari film in cui si parla di tematiche legate al mondo dei disabili proiettato in una sala cinematografica in cui l’accesso ai disabili non è consentito.

Come segnalato su Facebook da Maximiliano Ulivieri, la vicenda grottesca succede al Rialto studio 2 di Bologna, lo storico cinema della città ubicato proprio in pieno centro, nella via omonima, dove da giovedì 21 febbraio, e con un certo successo, si sta proiettando The Sessions, il film indipendente diretto da Ben Lewin che ha per protagonista un ragazzo poliomielitico alle prese con una ‘terapia’ sessuale.

Oltre ad essere l’unica sala in Emilia Romagna che proietta il film, ironia della sorte, per il Rialto 2, è che la sala consorella al pianterreno, la numero 1, quella più spaziosa, ha uno scivolo per disabili in bella mostra e anche la possibilità di un’entrata/uscita per portatori di handicap su una stradina laterale grazie ai portelloni delle uscite di sicurezza.

Il personale di sala contattato di domenica pomeriggio non nasconde un certo imbarazzo, ma offre anche la sincera ammissione “di non averci pensato prima e di essere rammaricati”. La sala numero due, infatti, è situata dopo due irte rampe di scale, ed è stata ricavata da più di 20 anni dalla vecchia galleria del cinema Rialto, uno dei cinque spazi d’essai gestiti dalla Seac della famiglia Agostini sotto al nome di Circuito Cinema Bologna.

The Sessions, interpretato da John Hawks e Helen Hunt, è ambientato negli anni ottanta a Berkeley, in California ed è la storia vera del giornalista Mark O’Brien costretto a vivere in un polmone d’acciaio, paralizzato dalla poliomielite. Quando il suo corpo inizia a trasmettergli desideri sessuali sempre più espliciti, l’uomo decide di ricorrere a una terapista specializzata, Cheryl Cohen Greene.

Nelle sei sessioni con la donna Mark scoprirà la gioia del sesso e la scoperta del proprio corpo. Ma quando anche i sentimenti entrano in gioco, oltre alla mera questione fisica, la faccenda si complica per tutti. Alla base di tutto, infine, il documentario Breathing Lessons: The Life and Work of Mark O’Brien di Jessica Yu, che nel 1996 si aggiudicò l’Oscar. Ben Lewin, regista anch’egli affetto da poliomielite, dopo aver scoperto la storia del giornalista poi deceduto a 49 anni, ha deciso di realizzarne un film.

Da un rapporto datato 2008 del sito BandieraGialla.it c’è una ricognizione puntuale delle sale bolognesi in merito all’accessibilità per portatori di handicap dove il Circuito Cinema si trova, oltretutto, in buona posizione.

La Repubblica
28 01 2013

"Consentire ai diversamente abili di avere una vita relazionale completa": senza pubblicità, l'appello ha raccolto 1500 firme e testimonial "popolari". L'obiettivo è il riconoscimento legale di un servizio che in altri paesi è a carico dello stato, ma che in Italia rischia di essere assimilata alla prostituzione
 
L'assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità in Italia, a differenza di altri paesi europei, resta un argomento tabù. Ora però una petizione spinge perché si apra un dibattito sereno che, aldilà delle polemiche, possa portare a proposte concrete e soluzioni legislative per i disabili italiani. L'iniziativa della sottoscrizione online è stata lanciata a novembre da Max Ulivieri, web designer con una grave disabilità: "In poco più di due mesi - dice il promotore - , e senza nessuna pubblicità, si sono già raccolte circa 1.500 adesioni alla proposta di istituire, anche nel nostro Paese, la figura dell'assistente sessuale". Ad aderire all'appello in rete (firmiamo.it/assistenzasessuale) sono state in maggioranza persone comuni, senza alcun handicap e che hanno semplicemente sposato la causa.

L'argomento è delicato e si presta a facili strumentalizzazioni perché nell'opinione pubblica passa facilmente l'equiparazione fra l'assistenza sessuale e la prestazione sessuale fornita da terzi. In realtà, spiegano i promotori dell'iniziativa, si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa che risponde a un problema reale dei disabili. "Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale - si legge nella petizione - si risolvono infatti in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l'esistenza di chi non ha autonomia nell'uso del proprio corpo. Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l'uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, se non impossibile, l'interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente".

Di tutto questo, finora, in Italia non si è parlato, mentre in alcuni paesi europei la figura dell'assistente sessuale esiste e a volte è disciplinata dalla legge. "In Svizzera, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania - spiega Ulivieri - ci sono associazioni che si occupano di questo tipo di assistenza. Addirittura in Olanda il servizio è a carico del servizio sanitario nazionale".

"L'assistenza sessuale a persone con disabilità - precisa Ulivieri - è praticata da operatori volontari che hanno seguito dei corsi in ambito medico, sessuologico, etico e psicologico e che hanno sviluppato una grande sensibilità verso gli altri. Una terapia vera e propria rivolta al benessere psicofisico di persone che, per un motivo o per l'altro, si trovano a non essere autonome nell'espressione dei propri bisogni di tipo sessuale e, in senso lato, erotico-affettivi. Persone che possono riscoprire il proprio corpo come fonte di piacere e non solo di sofferenza e di disagi quotidiani, attraverso il contatto, le carezze, il massaggio, gli abbracci, i giochi erotici o anche semplicemente la presenza, l'affetto e l'umanità".

Si tratta quindi di un'assistenza specializzata nella quale, sottolinea Ulivieri, due requisiti sono fondamentali: "L'assistente oltre ad avere uno spiccato senso dell'altruismo, deve certamente avere una grande apertura mentale. Va detto - precisa Ulivieri - che l'assistenza sessuale non prevede rapporti completi". L'iniziativa deve comunque fare i conti con la realtà italiana e il problema più grosso in partenza sembrano appunto i tratti in comune con la prostituzione. "In Italia - ricorda Max Ulivieri - la prostituzione è illegale. Anzi, per essere più precisi, il favoreggiamento della prostituzione è fuorilegge. Ecco perché c'è assoluto bisogno di istituire con regole certe questo tipo di assistenza".

Dopo la petizione online, che resta un'iniziativa privata, il prossimo passo sarà l'istituzione di un comitato per la raccolta ufficiale delle firme, da consegnare alle istituzioni. "I primi referenti - ipotizza Uivieri - potrebbero essere le Regioni". Intanto si lavora per trovare sostegno e testimonial: "Al momento - conclude Ulivieri - possiamo già contare su un'attrice, due scrittori e quattro noti conduttori tv".

L'iniziativa ha già ottenuto il sostegno dell'associazione "Luca Coscioni", intitolata all'esponente radicale morto nel 2006 per sclerosi laterale amiotrofica e attiva soprattutto in difesa dei diritti di disabili e malati. Secondo la presidente onoraria e deputata pd, Maria Antonietta Farina Coscioni, "il problema dell'assistenza sessuale è una questione seria ed è materia che va regolamentata attraverso una legge". L'associazione ritiene che possa essere inserita fra i servizi assicurati dai livelli essenziali di assistenza (Lea).

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