
Lo stato di buona salute o di grave malattia di una
società è infallibilmente segnalato dalla considerazione che in essa si ha del bambino o, in genere, del minorenne. Nella
modernità borghese la mitica regalità del bambino, rilegittimata da
Rousseau e molto più tardi, a partire da Claparède, risolta nel tema scientifico dell'età evolutiva, era assurta infine a motivo centrale della
cultura europea. Però questa stessa cultura, nel suo estremo sviluppo autocritico, con
Freud si accorse che la proclamata
regalità del bambino non è se non la proiezione narcisistica di una società di adulti immaturi in preda a una divorante insicurezza.
Aldo Masullo, Il Mattino ...