Assemblea Pubblica #IoDecidoDay

  • Martedì, 20 Settembre 2016 11:47 ,
  • Pubblicato in L'Iniziativa
22 settembre, Assemblea Io DecidoGiovedì 22 settembre, ore 17.30
Roma - Ministero della Salute
Lungotevere Ripa, 1

Dinamo Press
21 04 2015

Nuova azione della Rete #IoDecido al San Camillo per garantire l'assunzione di un primario non obiettore nel reparto di Ginecologia ed Ostetricia. I colloqui "pubblici" per le assunzioni sorvegliati in forze dalla polizia

(20/04/2015) Questa mattina, eravamo presenti al Forlanini, a seguire i colloqui pubblici del nuovo Primario di ginecologia ed ostetricia all'Ospedale San Camillo. Ad attenderci un blindato e un dislocamento delle forze dell'ordine eccessivo intenti a bloccare l'entrata degli uffici del personale dove si stava riunendo la commissione esaminatrice. Dopo un'attesa di più di un'ora senza avere alcuna comunicazione chiarificatrice del che cosa stesse accadendo all'interno, solo una ristretta rappresentanza della rete IoDecido è riuscita ad entrare e seguire i colloqui, che ricordiamo erano "pubblici" e aperti a tutti, nella scelta del nuovo primario tra i vari candidati obiettori di coscienza dichiarati e conosciuti.

Ricordiamo che il Ministero della Salute è rimasto aggiornato al 2012 con i dati ufficiali delle percentuali di obiezione di coscienza tra i medici a livello nazionale; ipotetici pronostici presentano il 2014 con punte che toccano e superano il 90% come nella regione Lazio, ma siamo preoccupat* e cert* sia aumentata ancora di più su tutto il territorio.

A breve pubblicheremo maggiori informazioni su come i colloqui si siano svolti e cogliamo l'occasione per lanciare l'ASSEMBLEA PUBBLICA della Rete IoDecido, l'11 MAGGIO, presso l'Università de La Sapienza, alle 17:30 (Aula S1 - Dipartimento di Igiene) dove invitiamo tutte e tutti a partecipare per discutere e per continuare la costruzione della lotta per l'autodeterminazione e i diritti persi e negati non solamente nell'ambito della salute pubblica.

#SanCamilloLibero #‬NoObiettori #la194nonsitocca‬

In Texas c'erano 41 cliniche per l'aborto nel 2012, e adesso ce ne sono 19; le misure respinte ieri rischiano di ridurne il numero ancora, perché solo sei o al massimo otto centri sono veri ambulatori chirurgici. Si trovano tutti in grandi città, difficili da raggiungere per le donne più povere delle zone rurali. Ma la battaglia è tutt'altro che finita. ...

GiULiA: women are Europe

  • Martedì, 27 Maggio 2014 08:41 ,
  • Pubblicato in Flash news

GiULiA
27 05 2014

Gi.U.Li.A.aderisce al manifesto della Rete Women are Europe.
Giulia - l'associazione nazionale di giornaliste italiane per un'informazione liberata da stereotipi di genere e abitata pariteticamente dai generi sia sulle pagine che nelle redazioni -, ha condiviso sin dall'inizio la battaglia di Yo Decido/Io Decido, scrivendone e partecipando alle manifestazioni di piazza in difesa delle libertà personali, di vita e di scelta. MANIFESTO DELLA RETE ITALIANA WOMENAREUROPE "IO DECIDO"

Io decido: con queste parole le donne di Spagna e d'Europa hanno risposto al tentativo di controriforma della legge spagnola sull'aborto. Io decido vuol dire non accettare imposizioni di alcun tipo sul proprio corpo e sulla propria sessualità. Io decido vuol dire autodeterminazione: è scegliere di diventare o non diventare madre, è vivere liberamente la sessualità e il proprio orientamento sessuale, è dare spazio ai propri desideri e progetti di vita.

In questo momento di grave crisi economica e culturale, sia a livello nazionale che europeo, vediamo compromessa l'autonomia economica delle donne, più di quanto accada per gli uomini, e assistiamo alla messa in discussione di diritti che pensavamo consolidati. Si tratta di un arretramento pericoloso: non ci stiamo. Della nostra vita decidiamo noi, a prescindere da derive istituzionali e da dogmi confessionali. La nostra libertà può essere garantita soltanto da un'autentica laicità degli Stati, condivisa a livello europeo.

COSA STA SUCCEDENDO IN EUROPA E IN ITALIA

Dopo la bocciatura, lo scorso dicembre, di una risoluzione a tutela della salute riproduttiva delle donne, la Commissione europea dovrà pronunciarsi a breve sulla petizione popolare "Uno di noi" presentata dai movimenti no-choice: caposaldo della petizione è il riconoscimento giuridico dell'embrione sin dal momento del concepimento. Nello stesso tempo dall'Europa arrivano condanne all'Italia sullo sbilanciamento tra l'obiezione di coscienza e il diritto delle donne a un aborto sicuro, condanne non recepite dal governo italiano. Restando in Italia, l'assenza di educazione alla sessualità nelle scuole e di informazione in materia di contraccezione insieme alla lentezza con cui gli uomini prendono coscienza della loro responsabilità generativa e alle discriminazioni contro gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuali, dipingono una situazione di grave deterioramento sociale.

Non basta: in questi ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti attacchi contro progetti di educazione al rispetto delle diversità nelle scuole pubbliche, come nel caso dei libretti Unar per la lotta alle discriminazioni e al bullismo omofobico; abbiamo sentito la ministra della salute Lorenzin annunciare un "piano fertilità" per favorire la natalità, come se le donne fossero macchine da riproduzione; abbiamo visto le squallide campagne no-choice davanti agli ospedali e la marcia per la "vita" contro l'aborto concludersi con la benedizione del Papa. L'elenco potrebbe continuare.

NOI DECIDIAMO. PER UN'ALTRA EUROPA DELLE DONNE E DEI MOVIMENTI

In questo scenario nazionale ed europeo non basta difendere le conquiste ottenute, vogliamo rilanciare il dibattito pubblico sulla nostra libertà di essere e di scegliere. Per fare questo è necessario mettersi in connessione fra singole donne, associazioni e movimenti, ognuna con la propria autonomia e specificità. WAE vuole essere un luogo di scambio e riconoscimento reciproco per organizzarsi, condividere idee e proposte, partendo dal pensiero e dalle pratiche del femminismo di ieri e di oggi. WAE è uno spazio collettivo di tutte per continuare ad affermare autodeterminazione e libertà delle donne.

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