Oggi è tutto cambiato, gli spari di mercoledì devono tornare a essere echi lontani; oggi va in scena il ritorno a una normalità che appare un po' forzata, artefatta.
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E la donna è una cronista di mafia con l'animo di ferro e la penna inflessibile, che dopo l'arresto è voluta entrare nel covo, voleva vedere gli oggetti del mafioso, il pouf, il tavolino. E infine quella poltrona comoda. Una sfida: ora mi siedo io.
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Scampia, agguato nel cortile della scuola materna

  • Mercoledì, 05 Dicembre 2012 13:29 ,
  • Pubblicato in Flash news

Giornaletismo
05 12 2012

Agguato a Scampia, alla periferia di Napoli. Ad essere ucciso Luigi Lucenti, 50 anni. L’agguato in via Fratelli Cervi, nel cortile di una scuola materna del quinto circolo scolastico. L’uomo era andato lì per prendere il bimbo. In due volto coperto su scooter lo hanno ucciso con diversi colpi di arma da fuoco.

I SICARI – I sicari sono arrivati a bordo di una moto e poi sono fuggiti. Luigi Lucenti e’ morto sul colpo. Nessuno bambino sarebbe rimasto ferito nel corso dell’agguato. L’omicidio Lucenti rientra nell’ambito della faida di Scampia tra girati e scissionisti.
Quattro giorni fa l’ultima vittima uno scissionista ucciso e poi abbandonato lungo la strada statale che porta a Melito.(ANSA)

MAFIE, IL SILENZIO DELLE SDISONORATE

di Claudia Campese, CTzen
28 marzo 2012

«Uccidere le donne riporta l’equilibrio»

Vittime di un presunto codice d’onore, sono almeno 150 le donne uccise dalla criminalità organizzata dal 1896 a oggi. Attentati, vendette, ritorsioni e induzioni al suicidio le cause principali. Le loro storie sono adesso raccolte in un dossier, curato dall’associazione romana antimafie daSud. La curatrice delle ricerche, Irene Cortese: «L’omicidio di una donna fa meno parlare. Ed è troppo spesso nascosto tra le righe della cronaca».

AZZARDOPOLI. IL PAESE DEL GIOCO D'AZZARDO

  • Martedì, 13 Marzo 2012 07:45 ,
  • Pubblicato in ZeroViolenza
di Daniele Poto,
Zeroviolenzadonne

13 marzo 2012

Una goccia nel deserto. Ma umida, significativa, positivamente invasiva. Azzardopoli è un dossier di Libera e un lavoro personale di tre mesi. Non un pamphlet proibizionista ma un incentivo a prendere coscienza che il gioco (oggi tout court gioco d’azzardo, consumistico e istantaneo) trascina una deriva border line in cui, complice lo Stato biscazziere, la legalità si confonde con l’illegalità in una zona d’ombra vischiosa. Otto anni di sfruttamento selvaggio (la svolta è del 2003) di un bisogno indotto hanno prodotto come risultato 800.000 giocatori patologici.

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