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La mia lotta all'apartheid tecnologico

diversitàPuò sembrare blasfemo affermare che esiste una linea che unisce la marcia per i diritti civili di Selma e le proteste dei giovani neri di Baltimora con i tornelli di accesso alle aziende della Silicon Valley. Se non fosse che questa visione "un unico lungo viaggio per l'uguaglianza, i diritti umani e l'equità economica" - arriva dall'ultimo grande leader per i diritti civili in America: il reverendo Jesse Jackson. [...] L'esclusione delle minoranze etniche è un tema ancora sottotraccia. Eppure i dati sono imbarazzanti. 
Serena Danna, La Lettura-Corriere della Sera ...

Internazionale
30 04 2015

La libertà di stampa nel mondo ha raggiunto il record negativo degli ultimi dieci anni, secondo l’ultimo rapporto di Freedom house. Stando all’allarme lanciato dall’ong, a livello internazionale i giornalisti si trovano ad affrontare sempre più pressioni e restrizioni da parte di governi, attivisti, criminalità ed editori con interessi politici ed economici. Nel rapporto Freedom of the press 2015, si denuncia che “nel 2014 i giornalisti hanno dovuto affrontare pressioni sempre più intense da tutte le parti”.

“I governi hanno sfruttato le leggi per la sicurezza e per la lotta al terrorismo come pretesto per mettere a tacere tutte le voci critiche, mentre i gruppi di pressione e le gang criminali impiegano tattiche sempre più meschine per intimidazioni ai danni di giornalisti e i proprietari dei media tentano di manipolare il contenuto delle informazioni per i loro fini politici o economici”, ha spiegato la coordinatrice del rapporto Jennifer Dunham. Sui 199 paesi passati in rassegna, 63 sono ritenuti “liberi” sul piano dell’informazione mentre 71 vengono descritti come “parzialmente liberi” e 65 “non liberi”. Questo equivale a dire che soltanto il 14 per cento degli abitanti del pianeta vive in un contesto di libertà di stampa, il 42 per cento con una stampa parzialmente libera e il 44 per cento con una stampa non libera.

La situazione statunitense è peggiorata nell’anno trascorso a causa degli arresti e dei maltrattamenti inflitti ai giornalisti dalla polizia durante le manifestazioni a Ferguson, in Missouri, per protestare contro l’uccisione di Michael Brown, un ragazzo nero di 18 anni, da parte di un poliziotto. Mentre l’Italia - in un contesto europeo generalmente positivo - viene tutt’oggi considerata un paese “parzialmente libero”, soprattutto a causa dei conflitti di interesse rilevati in diversi gruppi editoriali.

Padova, Kenya

Quanto può essere vicina Padova al Kenya? Ottantaquattro studenti nel cortile dell'università distesi come i ragazzi africani massacrati dai terroristi. Una preghiera laica per riscoprire la pietà. Quando, un mese fa, vidi la foto degli studenti riversi a terra nel cortile dell'università di Garissa, fui sconcertato dalla mia reazione perfino più che dall'orrore impresso nello scatto. L'immagine che stavo guardando - così sentivo - non riusciva a penetrare la mia emotività quanto avrebbe dovuto. 
Paolo Giordano, Corriere della Sera ...

L'alfabeto dell'Expo

Sto morto de fame! si diceva, per spregio. Però la fame nel mondo fu, oltre che una immane tragedia, un gran mito ispiratore della cattiva coscienza e della buona volontà dei paesi ricchi, specialmente dei nuovi ricchi, come diventavamo noi alla svelta nel dopoguerra: oggi non lo è più. È una questione sempre più competente, professionale, e sempre meno commovente e trascinante. 
Adriano Sofri, la Repubblica ...

"Basta umiliazioni siamo tutti migranti"

Siamo tutti migranti!E' semplice capire: dovremmo provare a metterci dall'altra parte - dice lo scrittore spagnolo Javier Cercas, immaginare di essere noi quei ragazzi, quei padri, quelle donne incinte che attraversano il mare. Perché tutti siamo emigranti. Siamo stati migranti o lo sono stati i nostri avi, i nostri genitori, i nostri nonni. Migranti dalla povertà, dalle guerre, alla ricerca di una esistenza migliore
Omero Ciai, la Repubblica ...

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