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Redattore Sociale
27 08 2015

Un rito "alternativo" e' quello che il prossimo 28 agosto a Loitokitok, in Kenya, sancira' il passaggio dall'infanzia all'eta' adulta di oltre 1.200 ragazze masaai che altrimenti sarebbero state sottoposte a mutilazione dei genitali. A promuovere da tre anni, in Kenya e Tanzania, questo tipo di cerimonia opzionale e' Amref.

Il rituale che i massai si tramandano da anni non e' stato modificato, se non appunto nell'eliminazione della mutilazione cui venivano sottoposte bambine e ragazze. Resta ricco di momenti di festa, colorato ma il "taglio" e' abolito.

Nei tre giorni che precedono la celebrazione finale, le ragazze ricevono lezioni di educazione alla sessualita', sensibilizzazione su Hiv/Aids e diritti umani. Per venerdi' sono attesi alla cerimonia leader culturali e ragazze da diverse aree del Kenya e dalla Tanzania.

Le Mutilazioni genitali femminili restano comunque ancora un problema. L'emersione della denuncia fuori dal Kenya e' per Amref possibile unendo le forze e chiamando in causa persone influenti delle comunita', come gli anziani e i guerrieri masaai. E mostrando che un'alternativa esiste, come ha fatto Nice, operatrice Amref che e' riuscita a sfuggire dalle mutilazioni e oggi lavora nella promozione dei Riti Alternatvi. Negli ultimi tre anni sono oltre 7mila le ragazze che hanno partecipato ai Riti di Passaggio Alternativi Amref. Queste giovani continuano ad andare a scuola e si sposano piu' tardi rispetto alle ragazze che hanno subito le mutilazioni.

Finanziatori unitevi per la scuola

Internazionale
31 07 2015

Ha già superato otto milioni di firme la petizione #UpForSchool. Lanciata da grandi organizzazioni educative non governative come A world at school e Plan internacional, è sostenuta da Gordon Brown, inviato speciale dell’Onu per l’educazione. Il risultato della raccolta di firme è stato annunziato durante la conferenza internazionale Educazione per lo sviluppo, ospitata a Oslo dal governo della Norvegia. La petizione è molto semplice: “Noi, giovani, insegnanti, genitori, cittadine e cittadini di tutti i paesi ci rivolgiamo ai nostri governanti perché mantengano la promessa, da loro fatta all’Onu nel 2000, di assicurare entro il 2015 a ogni bambino e bambina di andare a scuola e realizzare il suo diritto all’educazione superando gli ostacoli che impediscono di sprigionare attraverso la scuola il suo potenziale”.

L’obiettivo è lontano. Børge Brende, ministro degli esteri, ha annunziato che la Norvegia raddoppierà la somma destinata alle scuole di paesi poveri. Ma tra il 2010 e il 2015 i fondi degli altri stati sono diminuiti. Oslo propone di creare una commissione internazionale presieduta da Gordon Brown per reperire fondi ordinari e, distinti da questi, fondi per le emergenze straordinarie che oggi vivono Nepal, profughi siriani, paesi centroafricani. Spendiamo per difesa, cibo, salute, ma quasi niente in istruzione. La Norvegia ha ottenuto un summit dell’Onu in settembre per correggere questa cecità grave oggi e per il futuro di milioni di bambine e bambini.

Tullio De Mauro

Spose precoci

  • Venerdì, 24 Luglio 2015 10:31 ,
  • Pubblicato in Flash news
Internazionale
24 07 2015

Non dimenticherà mai il momento in cui la sua vita è precipitata, i suoi genitori sono diventati all'improvviso dei nemici e l'adolescente che era stata fino a quel momento si è trasformata, agli occhi di tutta la famiglia, in una ribelle insolente e scapestrata.

Aveva appena compito 14 anni e tornava da scuola con la cartella sulle spalle e la divisa un pò sgualcita. Si era sistemata nel soggiorno della sua casa a Derby, nel Regno Unito, per fare i compiti.

La madre, con indosso il sari tradizionale, le avevo chiesto di sedersi accanto a lei sul divano e le aveva mostrato la foto di un gruppo di uomini, tutti indiani, indicandogliene uno: "E' l'uomo che sposerai". ...

D-la Repubblica
02 07 2015

L'ultima in ordine di tempo è Sandra Bullock: interpellata da E! News l'attrice ha accettato di essere intervistata solo se poteva denunciare il sessismo a Hollywood. "Mi sembra che sia ricominciata la caccia alle attrici voler 30: noi donne veniamo discriminate non per chi siamo ma per come appariamo alla nostra età" ha spiegato la diva 50enne eletta da People donna più bella dell'anno.

"Sono scioccata o forse sono solo ingenua ma questa cosa mi imbarazza". La sparata di Sandra segue di pochi giorni gli sfoghi di Anna Faris e di Rose McGowan che ha rivelato sui social le indicazioni sessiste scritte in un copione per un film di Adam Sandler. La diva non ha accusato il collega, probabilmente all'oscuro di tutto, ma è stata licenziata comunque dalla sua agente.

D'altronde gli sfoghi delle dive, che hanno anche creato un ashtag #AskHerMore per protestare contro le domande stupide dei paparazzi sui red carpet, sono giustificati: le statistiche parlano chiaro, i salari delle attrici sono più bassi di quelli degli uomini ("di 10 volte" denuncia Hilary Swank) mentre solo il 23% dei film prodotti sono diretti da una donna (i dati sono del Center for the Study of Women in Television and Film).

I blockbuster poi hanno una regia femminile nell’1,9% dei casi perché i produttori non affidano volentieri grossi budget a registe donne.

Intanto il 22 aprile è stato lanciato il tmblr (hitpeoplesaytowomendirectors.tumblr.com), blog che raccoglie anonimamente storie di sessismo nell'ambiente del cinema e di cui vi riportiamo alcuni post in questa gallery. Qui le donne che lavorano nel cinema e nella tv americane possono sfogarsi liberamente: un successo.

Troppo belle e "progressiste": l'Is minaccia le donne Tuareg

  • Giovedì, 25 Giugno 2015 07:48 ,
  • Pubblicato in REPUBBLICA
la Repubblica
25 06 2015

La loro avvenenza potrebbe diventare paradossalmente una minaccia. E su di loro incombe l'integralismo professato dall'Is.

Queste fotografie mostrano alcune delle donne della tribù dei Tuareg nel deserto del Sahara ed in particolare il viso che non è quasi mai coperto dal velo perché gli uomini "vogliono vedere i loro bellissimi volti".

A differenza di altre tribù di religione islamica, quella Tuareg è una società progressista che concede alle ragazze benefici che altre non hanno: possono infatti divorziare, e quando ciò si verifica - dal momento che le tende sono di proprietà della donna - l'ex marito deve cercare ospitalità presso parenti di sesso femminile (madre, sorelle).

L'ascesa dell'Is nel Sahara potrebbe però minacciare il loro stile di vita.

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