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Mobilitiamoci per la salute dei migranti e dei loro figli

  • Mercoledì, 17 Luglio 2013 10:33 ,
  • Pubblicato in Flash news
Yalla Italia
17 07 2013

A Presidente di Giunta e Assessori della Regione Lombardia

Il giorno 2 luglio 2013 è stata respinta, in sede di Consiglio regionale, la mozione che chiedeva la possibilità di attribuzione del pediatra di libera scelta anche per i figli di immigrati irregolari.

In virtù della struttura del SSN e degli accordi Stato-Regioni, le scelte sanitarie in termini di modalità d’erogazione sono di competenza regionale, tra queste le prestazioni nel quadro della sanità per gli irregolari.

Ogni Regione ha quindi preso dei provvedimenti, dopo aver sottoscritto l’accordo, tranne Lombardia e poche altre regioni.

E’ inconcepibile e inaccettabile che la Lombardia, nota per avere un sistema sanitario tra i migliori d’Italia, non abbia ancora definito chiaramente le modalità di fruizione di assistenza sanitaria in toto per gli immigrati irregolari, lasciando di fatto il compito a due soli ambulatori ospedalieri in tutta la Regione (presso l’ospedale San Paolo di Milano e presso gli Spedali Riuniti di Brescia), ma soprattutto alle associazioni di volontariato (Naga, Cooperativa Crinale,…), di fatto prive degli strumenti burocratici, come la possibilità di attribuire il codice STP o avere un ricettario rosso.

Questa petizione ha lo scopo di unire la voce dei cittadini lombardi agli appelli delle associazioni (SIMM, ASGI, FIMP, OISG), per comunicare che i lombardi non sono indifferenti a questa imperdonabile leggerezza e che le logiche politiche non devono usare i più deboli come campo di battaglia: è arrivato il momento, ormai improrogabile, di definire chiaramente le politiche regionali lombarde per la salute dei migranti.

I bambini sono da tutelare, indipendentemente da chi sono i loro genitori.
E se fosse il tuo bambino, lo accetteresti?


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Il Fatto Quotidiano
22 05 2013

Sì definitivo del Senato al decreto-legge sulle norme per le cure con cellule staminali e alla proroga della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, approvato con 259 voti favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti. Il testo, contenuto nel decreto Balduzzi, consente a chi è già in cura con il metodo Stamina di continuare la terapia e prevede una sperimentazione di 18 mesi con fondi stanziati pari a 3 milioni di euro promossa dal ministero avvalendosi di Aifa, Centro nazionale trapianti e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, con il ‘paletto’ della sicurezza dei pazienti nella preparazione delle linee cellulari. La legge sposta anche al 1 aprile 2014 la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

“Siamo disponibili alla sperimentazione, ovviamente se viene mantenuto quello che è stato detto alla Camera, e cioè che Stamina potrà mettere i necessari paletti perché la metodica non venga cambiata”, spiega Davide Vannoni, fondatore di Stamina che dopo l’approvazione in via definitiva del dl ‘apre’ alla sperimentazione nel quadro della legge appena varata, anche se si dice “rammaricato”. “Ci saranno tutta una serie di indicazioni e di valutazioni che raccoglieremo dal ministero della Salute e che proporremo noi nell’ottica di trovare un punto di accordo nel quadro della legge approvata”, prosegue. “Nell’insieme, però, esprimo pienamente il mio rammarico perché il testo che è diventato legge, al contrario di quello che era stato votato all’unanimità dal Senato inizialmente, risponde più all’interesse della comunità scientifica italiana e della burocrazia e non alle esigenze dei pazienti”.

Il decreto, ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, comprende “sia il rigore ed il rispetto delle regole della sicurezza e della scienza ma anche la comprensione e la solidarietà ai malati e alle loro famiglie” e il ministro, in apertura dell’avvio dell’esame in aula, ha voluto poi ringraziare tutti i gruppi parlamentari e i componenti delle commissioni di Camera e Senato “per la sensibilità dimostrata e per la puntualità con cui è stato studiato ogni aspetto di questo provvedimento”.

Soddisfatto del risultato il sottosegretario alla salute Paolo Fadda: “Nè il governo né il Parlamento si sono fatti condizionare da pressioni di qualsiasi genere – ha spiegato – Oggi è una pagina importante per il Parlamento perchè si é riusciti a migliorare il testo e non era facile visto il clima politico cosí difficile” e “c’é stata piena sintonia – conclude – tra governo, parlamento, maggioranza, opposizione”.

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