Municipio Roma.it
01 06 2015
Sullo striscione si legge “Alla Fifa e alle sue marchette preferiamo lo sport popolare senza mazzette”. Lo hanno messo gli attivisti della Rete per il Diritto alla città di Roma che oggi ha fatto un blitz in vicolo Salvini a Marconi, dove sono state occupate – temporaneamente – le piscine costruite per i Mondiali di Nuoto del 2009 e poi abbandonate. In un tweet inviato al sindaco Ignazio Marino e al Comune di Roma si legge “la piscina a vicolo Savini a Sanpaolo è in stato d’abbandono dal 2009, come molte altri luoghi”. E ancora “occupata piscina a vicolo Savini, giornata contro le speculazioni”; “Siamo entrati alle piscine della speculazione, raggiungeteci, lo sport popolare non ha FIFA ! siamo in vicolo Savini” e “speculazioni da 16 milioni di euro! Chi decide su cosa? occupate le piscine di ponte Marconi”. Gli attivisti annunciano nel corso della giornata diverse iniziative. Sul posto, al momento, oltre un centinaio di persone.
IL COMUNICATO - Noi… siamo tra quelli che si riappropriano di spazi abbandonati per trasformarli in luoghi sociali dove sport e cultura critica possono esprimersi in forma libera e indipendente dai dogmi del profitto. Siamo tra quelli che occupano le moltissime case abbandonate di questa città per rispondere concretamente all’ emergenza abitativa. Siamo tra quelli che sperimentano forme di resistenza e mutualismo… Loro… sono quelli delle grandi opere, della TAV, dei Mondiali di nuoto, delle Olimpiadi, dell’Expo… Loro… sono quelli che il PIL, l’azzeramento del debito, la crescita… quelli che il profitto e il potere sono l’unica cosa che conta.
Molti di noi praticano lo sport popolare e lo fanno senza interessi, fuori dalle logiche economiche, e di
mercato: crediamo in uno sport praticabile da tutte e tutti, e ci esaltiamo per le nostre differenze, prove inconfutabili della nostra forza.
Il governo Renzi ha candidato l’Italia intera alle Olimpiadi del 2024: notizia meravigliosa, se non fosse che oramai da tempo i grandi eventi sportivi sono solo uno strumento per saccheggiare e devastare sia le casse degli stati che i quartieri dove abitiamo.
Il default in Grecia è cominciato proprio dopo le olimpiadi del 2004.
In Brasile, prima e durante l’ ultimo mondiale di calcio, migliaia di persone sono scese in piazza, e di certo non perché non amino il calcio, ma per denunciare al mondo il vero volto di una nazione colpita dalla crisi, dalla violenza, dalla povertà,mentre grossi finanziatori internazionali provavano, e faticavano, a raccontare un paese accogliente e all’avanguardia.
Da noi sono cose di tutti i giorni: dalle Olimpiadi del 1960 ai mondiali di nuoto del 2009 passando per i
mondiali di calcio di Italia ’90, non c’è stato evento sportivo che si salvasse da questo tsunami speculativo. Non stiamo parlando di altri mondi, ma di Montagnola, di Ostia e di via della Vasca Navale. Stiamo parlando di casa nostra.
Il loro non è sport, è neo-liberismo applicato alle nostre vite, è turbo-capitalismo sulla nostra pelle.
Ora ci chiediamo, se l’Italia dovesse vincere la candidatura, cosa succederebbe in questo paese, dove “grande opera” è sinonimo di devastazione ambientale e truffa ai danni dello stato, dove l’Expo è diventata una grande abbuffata, nel paese di “mafia capitale”, in cui metà del debito pubblico è stato causato proprio dal meccanismo corrotto di assegnazione degli appalti per le grandi opere negli ultimi cinquant’anni.
Non ci stupisce che questa “brillante” idea provenga proprio dal governo Renzi, espressione di interessi
imprenditoriale e lobbisti, promotore di manovre di impoverimento e precarizzazione come il Jobs Act.
Ignazio Marino dice: “…mi piacerebbe vedere le premiazioni degli atleti al colosseo. Con le olimpiadi disegneremo la città dei nostri figli”.
Per una volta siamo d’accordo con il sindaco di Roma, peccato che quella che stanno disegnando non è una città ma un cimitero, dove, se non li fermiamo, ci seppelliranno tra precarietà, sfruttamento e devastazione.
Non ci stupiamo delle contraddizioni… sappiamo che quello che sembra contradditorio è solo la logica espressione della speculazione infinita.
Come fosse un match tra Davide e Golia: la giuria, fatta di palazzinari e speculatori, ha già deciso di far vincere il gigante. Il Gigante ci attacca con dei terribili montanti, fatti di celere, ruspe e sgomberi. Cerca di metterci all’angolo ma noi non arretriamo, anzi avanziamo verso la meta. Conosciamo la città, gli spazi lasciati all’abbandono.. e per un giorno con una TAZ (Zona temporaneamente autonoma) ce ne riprenderemo uno trasformandolo in un luogo di cultura e socialità resistenti. Un esempio di come le nostre passioni siano capaci di creare alternative reali alle loro speculazioni.
State con noi, un noi collettivo fatto di pratiche condivise e molteplici identità ed insieme ci riprenderemo tutto ciò che ci vogliono rubare!
Roma Post
21 04 2015
L'illustrazione giovedì 23 aprile, in via dei Sabelli. "Abbiamo un'altra idea di quartiere, accolte le proposte di chi vive qui. Il Comune pronto a concedere nuove licenze"
“Abbiamo un’altra idea del quartiere”. Giovedì 23 aprile – ore 17,45 – in via dei Sabelli (Casa della partecipazione) si illustrerà e discuterà il progetto urbano redatto dalla Libera Repubblica di San Lorenzo. “Il Comune – spiegano – sta portando a termine il suo lavoro sul Progetto urbano. Noi abbiamo presentato all’Amministrazione le osservazioni di chi vive qui”.
“Ora vogliono demolire il complesso dell’ex Dogana per farci residenze di lusso”
Nuove licenze. Da queste parti le idee sono chiare. “Abbiamo compreso che il Comune è pronto a concedere nuove licenze per costruire appartamenti e spazi commerciali a beneficio del profitto di pochi senza contemplare le esigenze della collettività”. Motivazioni sorrette da alcuni passaggi: “Hanno già cancellato le ex Fonderie Bastianelli, demolite per costruire mini appartamenti con un permesso del tutto irregolare adesso annullato con la sentenza del Tar Lazio, che ci dà ragione. In via de Lollis – sottolineano – volevano costruire un parcheggio di tre piani sopra una villa romana, abbiamo protestato, l’Università ha ritirato il progetto. Sempre in via de Lollis in questi giorni stanno buttando giù l’edificio ex Ispettorato del lavoro, per farne uno nuovo di case piccole e care. Ora – insistono – vogliono demolire il complesso dell’ex Dogana, importante esempio di architettura industriale, per mettere in atto un altro progetto speculativo, ancora residenze di lusso e un centro commerciale, l’ennesimo attacco al tessuto sociale del quartiere e alla sua vocazione produttiva e artigianale”.
Speculazione. Insomma, c’è da evitare che il quartiere cresca attraverso “progetti di speculazione”. Per questo “negli ultimi mesi abbiamo lavorato ad un’altra idea di quartiere – concludono – accogliendo le proposte di chi il quartiere lo vive. Le abbiamo scritte, disegnate, illustrate, ne abbiamo fatto un libro. Per riscoprire la ricchezza del nostro abitare questo lavoro di raccolta e proposta sarà presentato a tutto il quartiere in una serie di incontri”.
Dinamo Press
23 07 2014
Questa canzone di Assalti Frontali e Il Muro del Canto è un evento speciale dedicato al lago della Snia, il primo lago naturale di Roma, l'unico di acqua risorgiva, un lago nato lì dove c'era la fabbrica della Viscosa, in mezzo ai palazzi di via Prenestina e via Portonaccio[...] , dove i costruttori venti anni fa truccarono le carte, cambiando la destinazione dell’area da non edificabile a edificabile e cercando di realizzare un grande centro commerciale.
Ma questa volta i palazzinari di Roma hanno trovato una resistenza inaspettata, la natura si è ribellata, durante gli scavi, quando già erano pronti tre piani sotto il livello della terra e tre piani sopra ecco che le ruspe colpiscono la falda di un fiume sotterraneo, un fiume che porta l'acqua bulicante, famosa a Roma, che dopo una lunga battaglia contro le ruspe riesce a formare un lago di 10.000 metri quadrati con la nascita di migliaia di piante creando un nuovo ecosistema con la presenza di uccelli e animali dell'acqua che diventano il nuovo polmone di una zona ad alta densità di popolazione e altissimo tasso di inquinamento. Tutti gli abitanti dei quartieri intorno alla zona hanno amato subito il lago e ne hanno fatto una battaglia per farlo vivere e diventare pubblico: "Parco subito, lago per tutti e cemento per nessuno!" risuona per le strade ormai da dieci anni.
Il 14 agosto scade il termine dell’esproprio per realizzare il parco desiderato. Ora il sindaco di Roma Marino deve decidere cosa fare: dare il lago alla città, facendo vincere la Roma viva, naturale e meticcia, la Roma del futuro o ucciderlo per fare posto a 4 grattacieli come vuole il costruttore proprietario della zona.
E' una storia bellissima di resistenza e nuovo ecosistema. Questo lago dobbiamo aiutarlo a vincere perché vogliono rubarcelo, e abbiamo poco tempo. Venerdì 25 luglio Assalti Frontali e Il Muro del Canto saranno in concerto al Parco delle Energie all'Ex Snia Viscosa per un concerto al festival Eclettica e lì "Il lago che combatte" sarà cantata per la prima volta dal vivo.
Il lago che combatte
Palazzinaro amaro sei un palazzinaro baro
per tutto il male fatto a Roma adesso paghi caro
al funerale del tuo centro commerciale
è bellissimo vedere il nostro lago naturale
scava scava scava scava nella notte brava
hai trovato l’acqua bulicante e 10.000 piante
l’acqua con le bollicine che non ha mai fine
scorre sotto le colline come queste rime
scava scava scava scava e non se l’aspettava
un lago na-tu-ra-le d’acqua mi-ne-ra-le
un miracolo… nella metropoli meravigliosa
lì c’era una fabbrica di finta seta, la Viscosa
c’era il capitalismo, un’area gigantesca
ci lavoravano le madri, i padri e a ogni scolaresca
ognuno che pensava: “Morte tua vita mia!”
poi ha fallito, hanno tramato ed è arrivato il lago della Snia
e a me viene da piangere per tutte le magagne
per questo lago che non ha intorno le montagne
non è il Turano o il lago di Bolsena
ha intorno centomila macchine e ognuna dentro ha il suo problema
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero
In mezzo ai mostri de cemento il lago è 'n sogno che s’avvera
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera
bella toripgna, bella tor-pigna-ttara
borgata dove il razzista ha la sua bara
amiamo anche prenestino labicano
se sei con noi adesso alza la tua mano
qui l’aria è più dolce da quando è nato il lago
è non è spuntato dal cappello di un mago
è il nostro lago, uscito da sottoterra
e s’è alzata una guerra nella zona della Marannella
dietro il cancello chiuso c’era un abuso
avervano cambiato la destinazione d’uso
scava scava scava nella notte calda
prendono la falda e in alto la mia banda!
Tutto il quartiere va al cancello per aprire un varco:
“Basta con il cancro! Noi vogliamo il parco!”
“Aprite quest’ingresso sta nascendo un lago!”
Ma il costruttore zitto, lui faceva il vago
succhiava con l’idrovora, succhiava l’acqua
e la buttava nelle fogne andasse tutto in vacca
poi è arrivato un acquazzone e non è un segreto
s’è rotto il collettore e s’è riempito di merda il pigneto
da allora il lago ha vinto, si è stabilizzato
ed è il lago è di tutti, non è un lago privato
ha invaso il cemento armato e ci ha chiesto aiuto
noi lo abbiamo immaginato, amato e conosciuto
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero
In mezzo ai mostri de cemento il lago è 'n sogno che s’avvera
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera
E da tutte le finestre di largo preneste
hanno visto questa scena sotto il cielo celeste
l’acqua che esce e rigenera l’umanità
e il sindaco che fa? qui c'è la felicità!
di superficie: 10.000 metri quadri
ma attenti! sono tornati i ladri! gli stessi dei padri
dei nonni, quelli che cambiano i panni
e vogliono rubarci il lago da più di dieci anni
“Esproprio! Esproprio!” per il nostro polmone
E qui ci siamo tutti “Daje casalbertone!”
noi abbiamo questo passo, lottiamo dal basso
e quale bando? qui ognuno da la vita senza niente in cambio
tutti alla riva dell’acqua sorgiva
che sale in superficie e fa Roma più bella e viva
l’underground ci da buoni amici
la natura si ribella e a noi ci fa felici
c’è il cormorano con noi, c’è il martin pescatore
sta proprio dietro la stazione e porta maggiore
e piano, piano è nato già un nuovo ecosistema
c’è un bambino che nell’acqua va in canoa e rema
In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mò riflette er cielo
È la natura che combatte, e sto quartiere è meno nero
In mezzo ai mostri de cemento il lago è 'n sogno che s’avvera
È la natura che resiste, stanotte Roma è meno nera