×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 415

Nel paese dell'amianto che ancora conta i morti

Eternit amianto"Capita ogni tanto, quando ti viene da tossire e magari senti un piccolo dolore alla schiena. In un altro posto uno non ci farebbe caso, ma qui tutti sanno che cosa vuol dire. Vuol dire che il masotelioma si è svegliato e che in due anni ti porterà via". 
Paolo Griseri, La Repubblica ...

Huffington Post
04 06 2015

Christian McPhilamy, 8 anni: "Mi trattavano come una femminuccia, ma i miei capelli lunghi serviranno a salvare i bambini malati di tumore"

Spesso i bambini hanno molto da insegnarci. Christian McPhilamy è un bambino della Florida di 8 anni che ha deciso di farsi crescere i capelli per aiutare gli altri. In che modo? utilizzando la sua lunga chioma bionda per fare parrucche destinate ai bambini sottoposti a chemioterapia.

Christian aveva sei anni e rimase colpito da un spot televisivo del St Jude Children's Research Hospital di Memphis nel Tennessee. Da quel momento sono passati due anni e la sua lunga chioma bionda diventerà lo strumento per rendere più sostenibile la dura malattia di coetanei più sfortunati di lui. Le sue ciocche di capelli sono destinate a Children With Hair Loss, un'associazione americana che vuole aiutare i piccoli pazienti malati di tumore, leucemia e cancro.

Ma la sua missione non è stata semplice. In quei due anni, Christian è stato oggetto di critiche e insulti da parte dei suoi coetanei, o dei genitori dei suoi compagni di classe. Ma nonostante tutto, aveva un obbiettivo e lo ha raggiunto. 30 cm di capelli, divisi in 4 ciuffi di colore biondo cenere da destinare ad uno dei 335 pazienti seguiti dall'associazione, che vanno dai 2 a i 20 anni.

"Ha deciso di fare ricerca a modo suo e di dare un aiuto, e ha raggiunto il suo scopo", ha raccontato a Florida Today, la madre Deeanna Thomas. "I suoi amici lo insultavano e lo trattavano come una femminuccia, e i genitori arrivavano ad offrirmi soldi per tagliargli i capelli. Ma lui non ci ha mai ripensato, deciso com'era a portare avanti il suo obbiettivo, e non si è mai tirato indietro nel far capire agli altri, il perché della sua scelta.

Tumori, il casco che salva i capelli dalla chemio

Corriere della Sera
29 05 2015

Raffreddare la testa durante la chemioterapia salva i capelli e aiuta una donna a combattere il male restando persona. Per ora funziona solo per la chemio usata per il tumore al seno. Non per quella usata nel cancro al polmone che ha colpito Emma Bonino, ma lei ribadisce: «Io non sono il mio tumore, ma resto una persona». Il suo messaggio in video si diffonde tra le 900 donne guarite di tumore riunite a Milano all’annuale appuntamento voluto e ideato da Umberto Veronesi nel 2007: «Ieo per le donne». Ex pazienti dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo), e di altri istituti, riunite per testimoniare di aver ritrovato la loro identità. Di essere di nuovo persone. Forse nuove persone.

L’oncologo fondatore dell’Istituto di via Ripamonti non c’era, ma il suo messaggio è un monito. Più alla scienza, che alle donne che hanno lasciato il tumore alle spalle. «I trattamenti non devono più guarire la malattia dimenticando la persona - scrive alle sue “amiche” - . Abbandoniamo il termine “paziente” che indica un essere umano senza identità, che subisce passivamente. Non possiamo più curare qualcuno senza sapere chi è, cosa pensa, qual è il suo progetto di vita». Guarire solo «l’involucro»? Non basta. Applauso liberatorio delle donne, molte accompagnate dai compagni, da amiche e figlie. Convention femminile con un mantra ricorrente: via il tumore anche dalla mente. Le testimonianze, moderate da Daria Bignardi, riguardano i cambiamenti interiori e quelli di relazione, i rapporti sociali e di coppia, la paura dell’amore.

In quest’ottica anche la scienza deve ricercare soluzioni che riguardano la persona malata in modo che malata non si senta. Che non sia terrorizzata dal male e dalla cura che ferisce la psiche. Che cosa offre la scienza? Quest’anno il caschetto che salva i capelli: la chemio senza parrucca. Spiega Paolo Veronesi, che dirige la chirurgia del seno allo Ieo: «Nel nostro istituto è stato utilizzato da 30 pazienti, con buoni risultati». Ne sono testimonianza i folti e biondi capelli di Elisabetta Cirillo, 29 anni, da Brescia, una giovanissima «guarita», presente con il fidanzato. Dodici sedute di chemio. «Quando fai queste cure non vuoi essere bella - dice -. Vuoi solo sentirti normale, non identificarti con il cancro. Svegliarti, guardarti allo specchio, riconoscerti, essere sempre te stessa». Sorride. Grazie anche al caschetto. Una delle 30. Veronesi tira le somme: «L’85% si è detto soddisfatto. Vale a dire che in 25 pazienti la caduta è stata di grado 1 o 2, cioè non percepibile dal punto di vista estetico».

Posto che la caduta zero non esiste (i capelli si perdono anche naturalmente), per grado 1 si intende una perdita del 25% della capigliatura, mentre per grado 2 si intende una caduta del 50%. Comunque non percepibile. «Stiamo valutando, primi in Italia, questo sistema - spiega ancora Veronesi jr - che consiste in un macchinario collegato a due caschetti refrigeranti ( Dignicap è il nome), uno per paziente, che si indossano prima, durante e dopo l’infusione di chemio. È un sistema di raffreddamento che protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci, riducendo la caduta dei capelli. Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo, riducendo l’attività “distruttiva” dei chemioterapici». La temperatura, personalizzata da tre sensori, arriva a 3-5 gradi. I risultati nei Paesi come gli Stati Uniti (dove la macchina è in attesa dell’approvazione Fda), la Gran Bretagna e la Francia, dove Dignilife è ormai routine, sono ottimi. La «medicina delle 5P» (predittiva, preventiva, personalizzata, partecipativa e psicologica) trova così un altro tassello per diventare realtà.

Mario Pappagallo

Visite gratuite in Italia per l'Euromelanoma Day

  • Mercoledì, 06 Maggio 2015 09:26 ,
  • Pubblicato in Flash news

West
06 05 2015

In occasione delle celebrazioni per l’Euromelanoma Day, la campagna europea di informazione sul melanoma e sui tumori della pelle, l’8 e il 9 maggio in molti centri d’Italia sarà possibile ricevere consulti gratuiti.

Un’iniziativa della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) che, grazie alla consulenza di specialisti dermatologi, ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi derivanti da una cattiva educazione alla fotoprotezione e sulla necessità di misure preventive nel nostro Paese. Dove, ogni anno, si registrano dai 6 ai 15 nuovi casi di melanoma ogni 100.000 abitanti, con un’incidenza crescente da Sud a Nord.

Roberta Lunghini

Stili di vita nella Terra dei Fuochi

Filo spinatoStiamo considerando l'attuale governo il meno peggio degli ultimi anni e ci stiamo abituando a fare delle sue priorità le nostre priorità. E invece siamo noi a dover dettare l'agenda politica. [...] La politica fa costantemente questo: tradisce la fiducia, mostra come sia impossibile abbassare la guardia. E a un anno dall'approvazione della legge sulla Terra dei Fuochi (6 febbraio 2014) nulla o quasi è stato fatto per dare sicurezza e garanzie ai cittadini e ai produttori delle aree che a torto o a ragione riteniamo contaminate.
Roberto Saviano, l'Espresso ...

facebook