Auser Lombardia
30 01 2013
Rompere il colpevole silenzio: questo il principale messaggio emerso al convegno internazionale "Ci sono storie difficili da raccontare" che ha segnato la conclusione del progetto “Stop Vi.e.w.” (stop alla violenza contro le donne anziane), di cui Auser Lombardia è capofila e finanziato nell’ambito del programma europeo Daphne.
Presenti i partner europei delle associazioni Cnidff (Francia), Anjaf (Portogallo), Unaf (Spagna), Bgrf (Bulgaria), Zdus (Slovenia), insieme al partner italiano Regione Lombardia. Il convegno è stato aperto da Rosa Romano, direttore di Auser Lombardia, che ha richiamato gli elementi di sfondo del progetto: l’inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione e le prospettive di genere che vedono la donna più a rischio di fragilità e violenze.
È stato proiettato il video diretto da Filippo Ticozzi, realizzato appositamente per il progetto, che racconta tre storie emblematiche di donne anziane per rappresentare tre fenomeni della violenza nei confronti delle donne over 65: solitudine, maltrattamento, truffa. Il video, che ha avuto un riconoscimento al Festival della Comunicazione Sociale 2012, è disponibile su youtube (http://www.youtube.com/user/STOPVIEWVIDEO) nelle varie lingue dei paesi partner del progetto.
Marina Matucci (Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di Regione Lombardia) ha sottolineato l'importanza che il tema degli abusi taciuti riveste per Regione Lombardia: il progetto “Stop Vi.e.w.” ha permesso di creare maggiore consapevolezza e attenzione anche tra gli operatori socio-sanitari e le Asl. Coordinati da Paolo Carmassi, sono intervenuti Catarina Sousa (Anjaf), Dijana Lukic (Zdus), Raquel Lago Gomez (Unaf), Elena Triffonova (Bgrf), Christine Passagne (Cnidff), Clara Bassanini (coordinatrice del progetto, in collaborazione con Auser Lombardia, e presidente di “Pari e Dispari”; ha parlato inoltre del monitoraggio a nome di Gabriela Giovilli, di Coop Europolis, assente perché influenzata), Fabio Roia (giudice della nona sezione penale di Milano; da anni si occupa di violenze domestiche), il professor Robert Moulias (rappresentante dell’associazione francese Alma), Marisa Guarneri (Casa delle Donne Maltrattate di Milano) e Francesca Zajczyk (delegata alle Pari Opportunità del Comune di Milano). Ogni nazione ha presentato un’azione specifica del progetto nel contesto locale.
La Slovenia ha inaugurato una azione di comunicazione attraverso programmi di sensibilizzazione trasmessi dalla radio, la Francia ha una struttura che più da vent'anni lavora e ha introdotto un esteso programma di formazione, Spagna e Bulgaria hanno informato e sensibilizzato proponendo protocolli per azioni congiunte tra amministrazioni pubbliche e terzo settore, il Portogallo ha curato la comparazione delle ricerche sul fenomeno che ogni partner ha svolto sul proprio territorio. L'Italia ha presentato i risultati di una metodologia innovativa e sperimentale attraverso i gruppi di auto mutuo aiuto e il counselling. Auser, in particolare, ha avviato un programma specifico di formazione per gli operatori di telefonia sociale e un’attività di sensibilizzazione vastissima raggiungendo cittadini, amministrazioni, operatori socio sanitari, medici di base, volontari, case di riposo e centri anziani.
Il monitoraggio del progetto, durato due anni, ha evidenziato il successo della iniziativa e il raggiungimento di tutti gli obiettivi dichiarati alla comunità europea.
Per dare continuità all'impegno, tutti i partner hanno proposto di procedere con la collaborazione perché il tema è risultato fondamentale per l'impatto sociale dell'invecchiamento della popolazione. Le riflessioni conclusive sono state affidate a Rino Campioni, vicepresidente di Auser Lombardia: le proposte sono raccomandare a Istat la rilevazione statistica dei dati sulla violenza di genere relativa alle donne over 70, l’inserimento nei piani di zona il tema del contrasto alla violenza di genere, il rafforzamento della rete degli amministratori di sostegno all’interno del quadro normativo regionale, la promozione di figure quali i custodi sociali e i portieri sociali, il sostegno alla cultura della dignità della persona anziana in generale e all’invecchiamento attivo.
Chiunque fosse interessato al materiale legato all'analisi conclusiva, che sarà disponibile in primavera, può rivolgersi ad Auser Lombardia.
Auser Lombardia
www.auser.lombardia.it
02/26113524