L'ESPRESSO

La mia battaglia per liberare le schiave dell'Isis

  • Ott 21, 2016
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Donne violenza isisSara Lucaroni, L'Espresso
21 ottobre 2016

Giovani con figli piccoli, madri sole. C’è anche qualche donna anziana. Sedute su divano scuro, in posa per il prossimo aguzzino. Sono queste le foto che vengono da un vecchio gruppo su Telegram, aperto per la vendita delle schiave dello Stato Islamico a Raqqa.
Pillola anticoncezionalePaola Emilia Cicerone, L'Espresso
27 settembre 2016

Da due mesi gli ultimi anticoncezionali orali che ancora erano a carico del Servizio Sanitario nazionale sono stati riclassificati in fascia C. Una decisione che rischia di danneggiare la fascia più debole della popolazione. Le ginecologhe di No grazie pago io: "L''unica 'pratica anticoncezionale' rimborsata dal servizio sanitario nazionale è l'aborto".

Quanta paura ci fanno i migranti

  • Set 19, 2016
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Razzismo migrantiFabrizio Gatti, l'Espresso 
19 settembre 2016
 
È il caos ad alimentare la paura dello straniero. Non i numeri reali, non la complessità della crisi sul Mediterraneo. È la mancanza di un modello da seguire, è lo sperpero di denaro pubblico, è l’impunità dei più furbi di casa nostra.
Adolescenti Social CyberbullismoGinevra Nozzoli, L'Espresso
8 giugno 2016

Un nuovo rapporto fotografa la condizione degli adolescenti nel nostro Paese: sempre attaccati allo smartphone e dunque esposti a rischi come cyberbullismo e gioco d'azzardo. Mentre non cala il livello di dispersione scolastica, tra i più alti d'Europa: circa il 15 per cento si ferma alla licenza media.

Nuovo Baobab, la polizia nella tendopoli dei migranti

  • Giu 07, 2016
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BaobabL'Espresso
7 maggio 2016

Settanta identificazioni e trenta fotosegnalamenti in via Cupa a Roma dove è sorto un accampamento che ospita circa 200 persone, soprattutto provenienti dal Nord Africa. "Lo facciamo per garantire gli standard di sicurezza e maggiore decoro" scrive la Questura. "E' un'identificazione forzata" ribattono i volontari del centro. ...
Migranti Africa MuriGiovanni Tizian, L'Espresso
21 marzo 2016
 
I muri di ferro e filo spinato eretti dai governi per sigillano le frontiere sulla rotta balcanica non preoccupano i trafficanti. I boss dell'immigrazione hanno già sperimentato un “percorso alternativo”: la via del mare che collega la Turchia all'Italia.

Noi, i ragazzi dello zoo di Roma

  • Feb 19, 2016
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Minorenni migrantiFloriana Bulfon, l'Espresso

19 febbraio 2016

Decine di migranti minorenni vivono nel sottosuolo o accampati in aree attorno alla stazione Termini, nel cuore di Roma. Sono ragazzini senza famiglia, che rientrano fra i seimila minorenni non accompagnati arrivati in Italia e scomparsi.

Salute mentale carcere psicofarmaciArianna Giunti, l'Espresso
1 febbraio 2016

In carcere lo chiamano "il carrello della felicità". Passa fra le celle tutte le sere distribuendo compresse colorate, gocce, flaconi e pillole. Farmaci che calmano l’ansia e procurano benessere chimico.
Guerra in KurdistanFrancesca Sironi, l'Espresso
29 dicembre 2015

Carri armati. Cecchini. Sfollamenti. Case distrutte. Spari, spari notte e giorno. È così che si avvicina il 2016 nel sud est della Turchia. Ufficialmente "non in guerra". Concretamente sotto assedio civile. Il 13 dicembre il primo ministro Ahmet Davutoglu aveva annunciato: "Faremo pulizia di tutti gli elementi terroristici nei centri urbani".
L'Espresso
02 11 2015

Sono decine le onlus e ong fiancheggiatrici della galassia nera italiana: dalla difesa dell’ambiente ai riti in montagna, dallo sport alla medicina sociale. Raccolgono coperte, cibo e organizzano missioni all’estero con il sogno della rivoluzione. Cercando consensi e legittimazione. E per i permessi è più presentabile il loro nome

Il sistema delle onlus e delle associazioni di volontariato laico che appoggiano e danno un volto presentabile all’estrema destra made in Italy è stato svelato con il raduno nazionale di CasaPound alle porte di Milano.

Solo a settembre, alla vigilia della reunion delle tremila teste rasate in arrivo da tutto il Paese, si scopre che dietro ad un evento sportivo nel comune milanese di Castano Primo c'erano i fascisti del terzo millennio.

A Milano, dove inizialmente era prevista la festa nazionale, erano partiti appelli di Palazzo Marino, Anpi e parlamentari di Sel per vietare il "settembre nero" in Lombardia. E a quel punto si scopre la vera sede, tenuta fino alla fine segreta.

Il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello cade dalle nuvole e scopre che la struttura comunale era stata richiesta dall’associazione sportiva "La Focosa" per un evento sportivo e musicale, con tanto di uso delle cucine. Niente di politico insomma.

La firma sui documenti ufficiali era del presidente della onlus Massimo Trafiletti, che si è poi scoperto essere anche responsabile lombardo di CasaPound. Per non creare allarmismi la richiesta ufficiale a maggio era stata firmata proprio da “La Focosa”.

E solo quando gli ospiti erano già arrivati si è scoperto l’inganno e da problema amministrativo si è trasformato in problema di ordine pubblico con minacce e cortei.

Il motivo del “mimetismo” con sigle dedicate all’ambientalismo, la cooperazione internazionale, la raccolta di cibo e perfino sangue lo spiega Saverio Ferrari dell’osservatorio democratico sulle nuove destre: «Così si riesce ad avere motivazioni e appoggi che non avrebbero mai con i nomi ufficiali. Usano tematiche attuali come l’ecologia, la protezione degli animali e l’aiuto ai più deboli che trovano spazi di consenso. Ecco l’escamotage per rendersi accettabili fuori dai loro soliti perimetri».

CASAPOUND E LE SUE SETTE SORELLE
Nell’universo del partito smaccatamente fascista di Gianluca Iannone e Simone Di Stefano le sigle e l’attivismo sociale si è moltiplicato. Oggi sono sette: dalle escursioni in montagna (la Muvra) fino all’ambientalismo militante (la Foresta che avanza) che lotta contro gli abbattimenti degli ulivi in Salento e l’uso degli animali nei circhi.
C’è poi il gruppo di protezione civile “La salamandra” che raccoglie coperte e abiti invernali per i senza tetto e armata di pettorine e divise partecipa al post alluvione nella provincia di Benevento. Da Roma, dove è nata, si è allargata aprendo sedi a Milano, Torino, Verbania e Bolzano.

Sul sito web della filiale campana vantano i loghi del dipartimento della protezione civile della presidenza del Consiglio e l’omologa regionale. In provincia di Napoli è così ben inserita nel circuito del volontariato locale che hanno anche uno sportello informativo nell’ospedale Sanata Maria la Pietà di Nola (grosso centro dell’area metropolitana) offrendo ai degenti «più bisognosi assistenza morale, sociale e psicologica cercando di rendere i ricoveri più sopportabili».

Per l’arrivo di papa Francesco a Pompei, lo scorso marzo, c’erano anche loro a vigilare sul traffico e la folla con il logo giallo-nero ben in mostra sulle pettorine.

Unite dagli ideali di volontariato e aiuto concreto al prossimo, ecco l’attivissima Grimes: si autodefinisce “gruppo d’intervento di medicina sociale” per la raccolta di sangue da Udine a Foggia, prestazioni a prezzi calmierati e progetti di solidarietà internazionale con appoggio medico e sanitario.

Un associazione di medici e infermieri volontari «nata per informare e supportare i cittadini perché possano difendersi dalle proprie paure, dai difetti del sistema sanitario e da quanti speculano sul malessere». Nelle sedi di tutta la Penisola sotto le bandiere con la tartaruga ecco che insegnano le manovre salvavita per i bambini e corsi di primo soccorso.

Tra i referenti c’è la militante della prima ora Debora di Gennaro candidata alla Camera nel 2013. La moglie del frontman Gianluca Iannone, Maria Bambina Crognale, è invece responsabile del sindacato Blu, Blocco lavoratori uniti, che cerca visibilità con la battaglia per la tutela dei posti di lavoro e l’assistenza fiscale. Tanti nomi con gli stessi protagonisti.

Attivi sul Web e nelle piazze, sono poche decine di attivisti che cercano di allargare il consenso per le frange più estreme. Grazie a queste sigle i militanti neri fanno parte di quelle associazioni che possono beneficiare del 5 per mille, la donazione volontaria della dichiarazione dei redditi.

L’AZIONE IN LOMBARDIA
Il gruppo lombardo di Lealtà e azione (organizzatori del raduno alle porte di Milano per tentare la scalata a Palazzo Marino) sono i più nostalgici del Ventennio e oscillano tra eventi folcloristici e azioni in stile Alba Dorata. L’osservatorio democratico sulle nuove destre ha raccolto e seguito i movimenti in un dossier.

Memento è impegnata a tramandare la memoria della “Legione dei Martiri”, ossia dei gerarchi fascisti e dei combattenti della Repubblica di Salò, di cui curano spasmodicamente le tombe nei cimiteri di Milano e Monza, infiorettando le lapidi con gagliardetti tricolori.

Per il settantesimo anniversario della Liberazione, lo scorso 25 aprile, si trovarono in trecentocinquanta con il vessillo con l’aquila argentea della Repubblica sociale italiana al campo 10 del Cimitero Maggiore, ignorando la festa repubblicana e la storia del Paese.

Altra associazione collegata è Bran.co che, ispirandosi all’attività “sociale” di Alba Dorata, promuove iniziative volte al sostegno delle famiglie italiane in difficoltà (visto che «le istituzioni preferiscono aiutare zingari e immigrati»), offrendo assistenza «alle madri che onorano e difendono il valore della vita dal suo concepimento», muovendosi in buona sostanza nel campo antiabortista.

Pezzo forte è la battaglia contro la pedofilia condotta con convegni, tornei di calcio e boxe. L’associazione “Caramella Buona” è la sigla che organizza i tornei di calcetto per la raccolta fondi: ogni anno a giugno si sfidano sul terreno 24 squadre dell’universo del neofascismo e del neonazismo locale: da Orizzonteideale a Cuore nero, passando per Presidio, Miles duepunto dieci di Bergamo, Militia Como, i Dora di Varese e le immancabili bande nazi-rock come i Malnatt, Bullets, Nessuna resa e Linea ostile.

“I Lupi danno la zampa” è un gruppo che si definisce animalista. Proprio questo animale è, nell’immaginario nazista, associato alle virtù marziali e alla casta nobiliare: spietato e combattivo, leale nei confronti del branco. Compiacendosi invece in questo caso di “dare la zampa”, raccolgono cibo per cani e gatti e promuovono iniziative a tema animalista, confidando sull’ingenuità di chi si ferma nei gazebo.

I lupi delle vette organizzano invece campi in montagna seguendo questo motto: «L’uomo non ha limiti: se li crea». Quest’anno si sono mossi soprattutto lungo gli scenari alpini della Prima guerra mondiale: «terribile e grandiosa pagina di storia italiana, crogiuolo di sangue, ghiaccio e dinamite».

LA RETE INTERNAZIONALE
Chiara del Fiacco, portavoce nazionale della onlus "Solidaritè identites", lavora fianco a fianco con Ada Oppedisano, presidente dell’associazione a vocazione caritatevole ed umanitaria. Entrambe di CasaPound insieme a Zenit Italia hanno organizzato a settembre il convegno “Mediterraneo solidale”: un parterre estremista italo-mediorientale con Hezbollah (il partito sciita fondato nel 1982 durante il conflitto in Libano) come ospite.
A Roma sono sbarcate figure di primo piano come Rima Fakhri, membro del consiglio politico, e Sayyed Ammar Al Moussaw, responsabile delle relazioni internazionali.

Tra i ventiquattro relatori chiamati a parlare nella densa giornata ideata per «assistere e dare sostegno a quei popoli in lotta per la propria sopravvivenza» c'è un coté di personaggi libanesi e siriani vicino alla destra neofascista italiana.

Sul palco anche Alberto Palladino detto “Zippo”, il militante più volte avvistato nel Donbass nel corso del conflitto ucraino-russo e condannato a due anni e otto mesi per aver guidato quindici camerati con il casco in testa e la spranga tra le mani contro tre militanti del Pd.

A chiudere il lungo sabato di dibattito anche Franco Nerozzi, oggi guida della onlus Popoli, ex giornalista che ha patteggiato a Verona una condanna a un anno e dieci mesi (l'accusa era di terrorismo internazionale) dopo essere stato fotografato in un addestramento militare in Birmania.

Una storia raccontata da Paolo Fantauzzi per l’Espresso: «La Birmania è stato il luogo di addestramento per un gruppo di volontari reclutati dallo stesso Nerozzi per realizzare un golpe nelle Isole Comore, vicino al Madagascar. Nel computer di Nerozzi i pm trovarono foto che lo ritraevano assieme ad alcuni compagni d'avventura accanto ai mitragliatori, granate, mortai, bombe e grazie anche alle intercettazioni telefoniche si fecero l'idea che le missioni di Popoli fossero una copertura per un campo d'addestramento».

E chi c’era dietro le attività internazionaliste? Pietro Casasanta, presidente della onlus “La salamandra” insieme al presidente di Casapound Gianluca Iannone, che entrato clandestinamente in Birmania dalla Thailandia insieme a diversi camerati, per una settimana ha girato per i villaggi Karen insieme a Nerozzi, al colonnello Nerdah Mya e alle sue Black Special Forces. Il senso del volontariato per l’estrema destra.

Michele Sasso

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