Chiara Spagnolo, Repubblica.it
11 gennaio 2016
Li hanno buttati nell’acqua gelida del mare in tre diversi punti della costa salentina: trentacinque migranti di dichiarata nazionalità somala arrivati in Italia con un gommone e vivi per miracolo. Il cadavere di una donna è stato recuperato in mattinata sugli scogli di Marina di Felloniche (Patù), con il velo incastrato sulla roccia.
Si tratta di una giovane dall'età apparente di trent'anni, la cui salma è stata benedetta dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, monsignor Vito Angiuli. Al gruppo mancherebbe ancora una donna, dal momento che un’altra delle tre inizialmente data per disperse è stata salvata dai militari della guardia costiera a Novaglie.
Salento, migranti gettati in mare davanti alla costa: una donna morta e una dispersa
Le ricerche sono condotte appunto da due motovedette della Capitaneria di porto, nonché da un’unità navale e un elicottero della guardia di finanza e dal Nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco. Molto ampia è la zona di perlustrazione e tante le stranezze di questo sbarco che arriva dopo lunghi mesi in cui la costa ionica e quella adriatica della provincia di Lecce erano rimaste inviolate a causa del cambio delle rotte dei migranti, che stavano privilegiano la via terrestre dei Balcani a quella marina del Canale d'Otranto. L’allarme è stato lanciato intorno all’una di notte e le forze dell’ordine hanno avviato i controlli nelle aree segnalate, individuando tre diversi gruppi di immigrati.
Tutti avrebbero attraversato l’Adriatico a bordo dello stesso gommone, che si è avvicinato a terra in tre diverse zone del Capo di Leuca, molto distanti tra loro. Molte persone sono state trovate in stato di ipotermia, a causa del freddo della notte e del fatto che sono state buttate in mare, perché l’imbarcazione non si sarebbe avvicinata alle alte scogliere del Capo.
In totale sono sette gli extracomunitari ricoverati negli ospedali di Casarano e Tricase (nessuno in gravi condizioni), mentre ventotto, tra cui un bambino, sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza Don Tonino Bello a Otranto. Gli investigatori stanno ascoltando le testimonianze dei
migranti, dal momento che il racconto degli sbarchi risulta caratterizzato da molte incongruenze e contraddizioni.
Il comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, Attilio Daconto, ha spiegato che "i numeri forniti dai migranti non sono precisi" e che "le ricerche continueranno fino a che non ci sarà la ragionevole certezza di avere recuperato tutte le persone che risultano disperse".
Dire
31 dicembre 2015
Vittoria dei lavoratori dei canili comunali. Il Campidoglio ha deciso di non revocare la proroga (in scadenza oggi alle 24) per il servizio di gestione del Canile della Muratella, in via della Magliana, ora affidato all'associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp), e per la struttura in custodia giudiziaria di Vitinia. La decisione, firmata nel pomeriggio dal sub commissario capitolino Camillo de Milato, arriva infatti al termine della mobilitazione dei lavoratori dei canili, che stamani si sono dati appuntamento davanti la prefettura di Roma, in via IV Novembre.
De Milato ha fissato per il 4 gennaio alle 17 una riunione a palazzo Senatorio con l'associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp) per "individuare un percorso amministrativo temporaneo per garantire la funzionalita' dei canili comunali". In altri termini dovrebbe arrivare una proroga del servizio in attesa della conclusione del bando europeo. Nel frattempo, si legge nella lettera del Campidoglio, "si chiede" all'associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp) "di garantire in questi giorni il regolare servizio affidato".