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Dipendenza InternetMaria Elena Vincenzi, La Repubblica
30 ottobre 2015

"Sicuramente c'è un problema per quanto riguarda l`uso di internet e dei social network. Ma questo caso va collocato all`interno di una situazione molto difficile e conflittuale perché di per sé il social network non determina queste situazioni. ...
Il Giorno
05 10 2015

È mezzanotte e qualche minuto. Cenerentola a quest'ora starebbe già correndo verso casa prima che si rompa l`incantesimo. Invece Giulia, 17 anni e capelli con mèche viola, se la spassa ancora in pista "pogando" e ballando che è un piacere insieme ai suoi amici. "E ancora presto per tornare a casa. E poì finché c`è mia madre qui...". Già, la mamma è in un angolo della gradinata che si affaccia sulla pìsta da ballo del Velvet, e non si perde i movimenti della figlia per un attimo. ...

Zeroviolenza a Logos. Incontro con Geni Valle

  • Mercoledì, 23 Settembre 2015 13:35 ,
  • Pubblicato in L'Incontro
Zeroviolenza a LogosGiovedì 1 ottobre, ore 17.30
Logos-Festa della Parola
Via Prenestina, 173 - Roma

Scuole 2015



Zeroviolenza ha realizzato nel 2015 il Corso dedicato a genitori e insegnanti delle scuole materne, elementari e medie.
"La città dei bambini nella mente degli adulti. Differenze e integrazione" che si è svolto in 4 Istituti delle periferie romane.

In ogni Istituto si sono tenuti 5 incontri di 2 ore ciascuno con personale altamente specializzato: Geni Valle e Simona Di Segni dell'A.i.Psi. e Loredana Lipperini scrittrice e giornalista.

Le Scuole del Corso:

- Istituto Alberto Manzi
al Pigneto
- Istituto Laparelli
a Tor Pignattara
- Istituto Rita Levi Montalcini
al Tuscolano
- Istituto di Via Poseidone
a Torre Angela
La partecipazione è aperta e riservata agli adulti

Il calendario degli incontri
La scheda metodologica del corso
Le locandine del corso
Rassegna stampa
Articoli e bibliografia


I primi 4 incontri affronteranno il ruolo e le difficoltà dell’ambiente familiare e scolastico nello sviluppo dell’individuo.
Si parlerà del processo di costruzione dell'identità e dell’identità di genere, della relazione tra uomini e donne, e tra generazioni differenti. Un altro tema affrontato sarà il passaggio dalla fisiologica dipendenza del bambino alla sua indipendenza.

L’intento è quello di avviare una riflessione critica indirizzata alla decostruzione degli stereotipi più comuni per avvicinarsi al significato più autentico della identità e dell’appartenenza a un genere. Al centro sarà la crescita dell’individuo nel suo obbligatorio dipanarsi all’interno delle relazioni più significative: famiglia, scuola, gruppo dei pari.

Lo strumento psicoanalitico posto al servizio del sociale può avviare il passaggio dall’informazione alla formazione di quanti si occupano dei bambini, non per fornire risposte già confezionate ai dubbi e alle domande di genitori ed educatori, ma per stimolare consapevolezza e pensieri nella ricerca delle proprie soluzioni ai problemi che accompagnano il compito educativo.

Il 5° incontro si occuperà dei processi di costruzione degli stereotipi di genere prodotti dal mercato pubblicitario, attraverso la genderizzazione dei giochi e dei dispositivi on line, in un processo di progressiva precocizzazione della identità di genere, per le bambine ma anche per i bambini.
Passando dalla Televisione al mondo dell'Editoria, a quello dei social network, l'incontro mostra le differenze e la interazione tra i differenti linguaggi di comunicazione, mostrandone insidie e potenzialità.

Gli argomenti e i relatori del Corso sono:
1 - Il ruolo dell'ambiente nella costruzione dell'identità e dell'identità di genere, a cura di Geni Valle (psicoanalista 


"Gli adulti imparano, gli adulti insegnano la relazione tra generi e generazioni differenti" è un Progetto realizzato con il contributo della Regione Lazio



la Repubblica
02 07 2015

Il mondo è sfocato e senza colori, quando si è appena nati. Per dare sicurezza, occorre che il sorriso di mamma e papà sia ampio, luminoso e soprattutto molto vicino. Se a 30 centimetri il bambino riconosce solo una vaga espressione del viso che ha di fronte, a 60 centimetri i volti diventano macchie grigiastre e a 120 sono praticamente indistinguibili.

Da oggi i neogenitori possono immedesimarsi con gli occhi del loro bambino grazie a un software che simulala visione di un neonato di 2 giorni.

Lo hanno realizzato gli esperti di ottica e psicologia delle università di Oslo e di Uppsala, in Svezia, che hanno poi pubblicato le immagini sul Journal of Vision. «I bambini hanno una vista molto ridotta e non percepiscono i colorì»spiega Svein Magnussen, lo psicologo di Oslo che ha coordinato lo studio. ...

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