L'identità digitale dei nuovi nati comincia a essere un problema concreto. Consultando nonni e manuali sappiamo tutto su cambi di pannolino, primi dentini, gattonamenti e alimentazione corretta, però nessuno ha ancora stilato le buone regole per sostenere la crescita della dell'"ombra digitale" del proprio figliolo....
L'identità digitale dei nuovi nati comincia a essere un problema concreto. Consultando nonni e manuali sappiamo tutto su cambi di pannolino, primi dentini, gattonamenti e alimentazione corretta, però nessuno ha ancora stilato le buone regole per sostenere la crescita della dell'"ombra digitale" del proprio figliolo. Ogni pargoletto inizia ad accumulare un'immensa montagna di dati, sin da quando ci rendiamo conto di averlo concepito.
Basta poco per accantonare quel rispetto dell'altro che è un requisito reciproco nell'educazione e non un formale attestato di autorevolezza che esigiamo da loro. Basta poco, per guastare questo amore. Basta, ad esempio, specchiarci nei nostri figli al punto da identificarci in loro, riconoscere in loro le nostre mancanze e caricarli di aspettative che altro non sono se non le nostre frustrazioni, la traccia degli errori che abbiamo vissuto....
Basta poco per accantonare quel rispetto dell'altro che è un requisito reciproco nell'educazione e non un formale attestato di autorevolezza che esigiamo da loro. Basta poco, per guastare questo amore. Basta, ad esempio, specchiarci nei nostri figli al punto da identificarci in loro, riconoscere in loro le nostre mancanze e caricarli di aspettative che altro non sono se non le nostre frustrazioni, la traccia degli errori che abbiamo vissuto.
La buona crescita come prevenzione alla violenza e come riconoscimento della differenza nello scambio con l'altro Parte il 5 febbraio a Roma un Corso rivolto a genitori e insegnanti di bambini e adolescenti in alcune Scuole delle periferie romane La partecipazione è aperta e riservata agli adulti
Anche quest'anno Zeroviolenza Onlus realizza il Corso “La città dei Bambini nella mente degli Adulti. Differenze e integrazione” rivolto ad un'utenza adulta. Si tratta di un progetto dedicato a genitori e insegnanti delle scuole materne, elementari e medie che sarà realizzato in quattro Istituti Comprensivi delle periferie romane: Istituto Alberto Manzi al Pigneto, Istituto Laparelli a Tor Pignattara, Istituto Rita Levi Montalcini al Tuscolano, un Istituto di Torre Angela. Il primo incontro si svolgerà giovedì 5 febbraio.
In ogni Istituto si svolgeranno cinque incontri frontali di due ore ciascuno, con personale altamente specializzato. Le docenti del Corso sono Geni Valle e Simona Di Segni, psicoanaliste dell'A.i.ps.i. (Associazione Italiana di Psicoanalisi), e la scrittrice e giornalista Loredana Lipperini.
Il Corso si svolge nell'ambito del Progetto "Gli Adulti imparano, gli adulti insegnano la relazione tra generi e generazioni differenti", ed è realizzato con il contributo della Regione Lazio-“Bando Fraternità: promozione di nuove frontiere per l’integrazione sociale”.
I primi 4 incontri affronteranno il ruolo e le difficoltà dell’ambiente familiare e scolastico nello sviluppo dell’individuo. Si parlerà del processo di costruzione dell’identità e dell’identità di genere, della relazione tra uomini e donne, e tra generazioni differenti, del passaggio dalla fisiologica dipendenza del bambino alla sua indipendenza.
Il 5° incontro si occuperà dei processi di costruzione degli stereotipi di genere, facendo luce sui meccanismi di precocizzazione della identità di genere di bambine e bambini. Si passerà dal mondo della pubblicità alla televisione, dall'editoria ai social network, mostrandone insidie e potenzialità.
"Lo strumento psicoanalitico posto al servizio del sociale può avviare il passaggio dall’informazione alla formazione di quanti si occupano dei bambini - afferma Geni Valle psicoanalista dell'A.i.ps.i. - non per fornire risposte già confezionate ai dubbi e alle domande di genitori ed educatori, ma per stimolare consapevolezza e pensieri nella ricerca delle proprie soluzioni ai problemi che accompagnano il compito educativo".
L’intento del Corso è quello di avviare una riflessione critica indirizzata alla decostruzione degli stereotipi più comuni per avvicinarsi al significato più autentico della identità e dell’appartenenza a un genere. "Al centro sarà la crescita dell’individuo nel suo obbligatorio districarsi all’interno delle relazioni più significative: famiglia, scuola, gruppo dei pari" conclude Geni Valle.
"L’idea di questo corso nasce dalla necessità di diffondere una cultura della coppia genitoriale - afferma Monica Pepe, presidente di Zeroviolenza Onlus - crediamo che la prevenzione della violenza stia nella capacità dei genitori di creare le condizioni per la buona crescita del bambino o della bambina, che sarà poi capace di riconoscere la differenza come ricchezza nello scambio con l’altro".
I titoli degli incontri del Corso:
1 - Il ruolo dell'ambiente nella costruzione dell'identità e dell'identità di genere, a cura di Geni Valle 2 - Maschio e femmina, adulto e bambino nel processo educativo formativo, a cura di Geni Valle 3 - La funzione del gruppo nello sviluppo dell'individuo, come luogo di confronto tra somiglianze e differenze, a cura di Simona Di Segni 4 - Il processo di crescita dell'individuo: il passaggio dalla dipendenza all'indipendenza o verso nuove forme di dipendenza, a cura di Simona Di Segni 5 - Media, stereotipi e linguaggio del corpo, a cura di Loredana Lipperini