Sarantis Thanopulos, Il Manifesto 16 settembre 2016
Con la morte della giovane spinta al suicidio da quell'entità impersonale, e per definizione irresponsabile, chiamata "rete", tutti i nodi vengono al pettine, ma è ragionevole dubitare che, passato il clamore mediatico, saranno affrontati veramente. La "rete" è un mostro che si nutre dei suoi crimini, diventa più potente.
Sono il papà di Carolina, quella ragazzina meravigliosa che manca a me e al mondo da una notte di gennaio del 2013. Mia figlia aveva 14 anni, si è uccisa perché dei giovanotti poco più grandi di lei, dopo averla molestata sessualmente e aver filmato ogni scena, hanno messo tutto su Internet.
No, non siamo tutti colpevoli della morte di Tiziana Cantone: l'autoflagellazione estrema è sempre l'altra faccia del linciaggio, tra le belle animelle smarrite del web, che ora discutono, non capiscono, ma comunque trovano conforto peloso nel battersi il petto. No, non siamo colpevoli, per la sua scomparsa, ma non siamo nemmeno innocenti per il modo in cui abbiamo assistito allo spettacolo.
Virginia Della Sala, Il Fatto Quotidiano 25 luglio 2016
"Quel periodo della mia vita è stato un incubo: mi sembrava di essere circondata da persone che avevano visto quelle foto, credevo continuamente che i miei compagni parlassero alle mie spalle.
Un nuovo rapporto fotografa la condizione degli adolescenti nel nostro Paese: sempre attaccati allo smartphone e dunque esposti a rischi come cyberbullismo e gioco d'azzardo. Mentre non cala il livello di dispersione scolastica, tra i più alti d'Europa: circa il 15 per cento si ferma alla licenza media.