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l'Espresso
17 07 2015

Una diffida delirante che prende di mira la riforma della scuola e lo spauracchio della teoria gender per difendere i bambini da «danni psicologici irreparabili».

Si chiama “Linea guida per i genitori” e contiene queste indicazioni: «Non firmare il patto di corresponsabilità educativo e leggere se il piano della offerta formativa contiene parole come educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio quello), e se lo contiene vuol dire che i vostri figli saranno istigati all'omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso».

A diffonderlo è il gruppo La Manif Pour Tous insieme alla onlus antiabortista Pro-vita: formata da genitori e docenti si propone di difendere la vita fin dal concepimento e il matrimonio come unica unione tra uomo e donna.

Le due sigle sono tra gli organizzatori del family day del 20 giugno a Roma, mobilitati contro l’adozione da parte di coppie omosessuali, la fecondazione eterologa, le unioni civili e soprattutto i disegni di legge Scalfarotto e Cirinnà. Gli slogan erano in bella mostra sul palco: «Stop utero in affitto, stop gender, stop ddl Cirinnà».

E poi un attacco al mondo dell’istruzione dove faticosamente si cerca di introdurre l’educazione all’uguaglianza e alla parità di genere per fermare le discriminazioni e la spirale del femminicidio.

Fumo negli occhi per l’ala conservatrice del mondo cattolico che dalla piazza ha respinto con veemenza ogni piccolo passo verso la modernità: “Sterco del demonio, si vogliono insegnare giochi erotici ai bambini dell’asilo”.

A scatenare la reazione furiosa è il comma 16 della riforma del governo Renzi che ha “inglobato” il disegno di legge presentato dalla senatrice Pd Valeria Fedeli e che invece punta a prevenire la violenza di genere e le discriminazioni.

«Dal mondo cattolico non mi aspettavo una reazione così violenta, senza interlocuzione. Ma soprattutto dicono delle cose non vere», commenta la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli: «Con la Buona scuola e l’offerta formativa vogliamo l’educazione alla parità e l’introduzione nei vari livelli di istruzione della parità tra uomo e donna per superare stereotipi e discriminazioni di ogni genere. Prendono di mira la scuola ma nelle classi dobbiamo puntare su formazione e informazione e non opinioni strampalate».
E invece con la diffida si alimenta un crescendo di paure, allarmismi e facilonerie: «L’istigazione all’omosessualità, la masturbazione precoce e i rapporti carnali sono già accaduti nelle scuole in cui il gender è stato sperimentato, Italia compresa, producendo nei minori pianti, svenimenti e danni psicologici irreparabili!».

Vale la pena leggere altri passaggi del fac-simile da inviare entro l’estate via raccomandata: «I genitori diffidano il dirigente scolastico, gli insegnanti o qualunque altro soggetto a ciò incaricato, dall’effettuare lezioni basate su ideologie di genere o “gender”, senza l’autorizzazione e il consenso scritto da parte degli scriventi genitori.

Qualora dovesse accadere che nostro figlio sia coinvolto in qualsiasi tipologia di lezioni che potrebbe ledere la sensibilità del minore, i sottoscritti si attiveranno immediatamente per sporgere denuncia presso l’Autorità competente al fine di far cessare detta attività, per richiedere l’adozione degli opportuni provvedimenti nei confronti degli autori materiali delle suddette condotte e nei confronti di coloro i quali consentono lo svolgimento delle lezioni in questione, ed infine per richiedere a tutti i soggetti sopra descritti il risarcimento per i danni morali patiti dal minore».

Paure e caccia alle streghe che hanno alimentato anche la protesta in aula al momento dell’approvazione della buona scuola e le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini all’ala dei duri e puri di Ncd e Lega Nord impegnati nella difesa della famiglia.

«Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana», recitava lo striscione srotolato dalla Lega Nord in aula per protestare contro l'introduzione prevista dalla riforma della scuola del duo Giannini-Renzi.

Il più accanito è Stefano Candiani‬, senatore del Carroccio che non risparmia critiche: «È vergognoso che in questa riforma non si parli di famiglia - l'unica che per altro esiste - e di educazione ma di assurde e malsane teorie. Mi chiedo con che faccia i senatori del Nuovo Centro Destra scendano in piazza e blaterino di tradizione e famiglia quando alla prova dei fatti svendono i nostri valori in cambio della poltrona di Alfano».

Michele Sasso

Luigi e Vincenzo

  • Giovedì, 16 Luglio 2015 10:31 ,
  • Pubblicato in Flash news

Circolo Mario Mieli
16 07 2015

Luigi e Vincenzo è uno dei più bei cortometraggi a tematica gay che io abbia mai visto.

In Italia essere gay e voler vivere liberamente senza nascondersi non è facile, spesso però mi chiedo quanto sia stato difficile 20, 30 o 40 anni fa.

Tante cose sono cambiate e questo deve solo spronarci a fare di più per renderci e rendere alla prossime generazioni la vita meno dura.

Huffington Post
10 07 2015

"Chi ha paura di un bacio?". In molti, a quanto pare. Sportweek, il settimanale sportivo della Gazzetta dello Sport, uscirà sabato 11 luglio, pubblicando in copertina il bacio di due giocatori di rugby. Due compagni, Giacomo e Stefano nella vita e nello sport.

Un'iniziativa nobile, che vuole rompere un tabù nel mondo dello sport, raccontando la storia dei due giocatori della squadra amatoriale di Roma Libera Rugby.

Il titolo di copertina "Chi ha paura di un bacio?" vuole quindi mettere in evidenza le storie di chi non nasconde la sua omossessualità, "di chi l'ha detto, di chi ha avuto timore e di chi lotta per uscire dall'invisibilità". Ma quel bacio fa paura a molti, a quanto pare, se ci si sofferma a leggere i commenti apparsi sui social network: "Per me è innaturale vedere baciare due persone dello stesso sesso! Non riesco a vederci amore ma disgusto!", commenta un utente. Qualcuno è indignato: "Ma insomma non c'è limite alla decenza. Non è normale che due uomini si bacino così in pubblico, sono cose private!".

Ancora: "Loro possono fare quello che vogliono ma metterli in prima pagina ci vuole rispetto se continuano così ci saranno sempre più persone omofobe ma in che mondo stiamo vivendo vergogna". Infine c'è anche chi dispensa consigli estetici: "Almeno si radessero la barba".

Amnesty International
10 07 2015

In merito alla decisione del sindaco di Venezia di non distribuire alle scuole per l'infanzia della città libri messi a disposizione dalla precedente amministrazione comunale, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"È apparentemente una buona notizia che il sindaco di Venezia, forse anche in considerazione delle perplessità espresse da molti, abbia ritenuto opportuno svolgere un ulteriore approfondimento sulla questione dei libri non distribuiti alle scuole materne della sua città.

Tra ciò che il sindaco dovrebbe approfondire c'è sicuramente il fatto che il pluralismo e la diversità sono espressioni di una visione nient'affatto 'personalistica' come egli ritiene, bensì universalistica, basata sui diritti umani, che come tale va sempre garantita.

Dietro l'angolo di queste e altre dichiarazioni di esponenti delle istituzioni si palesa ormai costantemente l'idea che parlare di discriminazioni basate sull'orientamento sessuale o l'identità di genere sia, soprattutto in ambito scolastico, qualcosa che va impedito e che nasce da quella che il sindaco di Venezia chiama 'arroganza culturale'.

È un'idea pericolosa e intollerante, che rischia nel prossimo anno scolastico di rendere ancora più difficile la realizzazione dei progetti educativi di Amnesty International finalizzati a promuovere il pieno riconoscimento e rispetto dei diritti umani fondamentali che, in quanto universali e indivisibili, devono essere uguali per tutte le persone, incluse le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuate.

La speranza è, dunque, che i libri in questione (diversi dei quali sono pubblicati dalle migliori case editrici per l'infanzia, come Babalibri, Lo Stampatello, Fatatrac, con le quali Amnesty International Italia collabora da anni) siano rimessi tutti - e non solo qualcuno - tempestivamente in circolazione.

A differenza di quanto ritiene il sindaco di Venezia, non esistono forme di discriminazione, come quella 'fisica, religiosa o razziale', per contrastare le quali è giusto svolgere attività educativa, e forme di discriminazione come quella basata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere su cui è preferibile tacere".

La vittoria dei gay americani

  • Venerdì, 03 Luglio 2015 09:08 ,
  • Pubblicato in Flash news

Internazionale
03 07 2015

Questa frase è stata attribuita a Gandhi, anche se non l'ha mai detta: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci".

Ricordo uno dei primi dibattiti televisivi a cui ho partecipato sulla questione dei matrimoni gay. Il programma era Crossfire, e la risposta dell`esponente repubblicano Gary Bauer alla tesi che avevo espresso nel mio articolo di copertina sul settimanale The New Republic fu una sonora risata. "Questa è l'idea più stramba che abbia mai sentito. Pensate davvero che valga la pena di parlarne?", disse.

Quelli erano i giorni dell`emarginazione. Poi fui contattato da Evan Wolfson, un ragazzo che aveva scritto una tesi sull'argomento nel 1983, e improvvisamente mi sentii meno solo. ...

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