Ilvo Diamanti, La Repubblica20 aprile 2015
Più che di "migrazione", si tratta di "
fuga". Anche se noi percepiamo la "misura" della tragedia solo quando i numeri sono "smisurati". Salvo
assuefarci anche ad essi. Ed è questo, come ho già scritto, che rni fa più paura. L'
abitudine. La distanza da una tragedia che, invece, è a due passi da noi. La tentazione di "piegarla" e di "spiegarla" in chiave
politica. Per guadagnare voti. Eppure le
migrazioni sono un fenomeno ricorrente. Tanto più e soprattutto in fasi di cambiamento e di trasformazione violenta (in ogni senso), come questa.
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