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Corriere della Sera
28 10 2013

Denunciati i genitori nel corso della «Junior Cup» estiva.

Il ragazzino ripreso perché ha fatto perdere la squadra

NARDÒ - Il calcio giovanile spesso fa discutere soprattutto quando anche i genitori si impegnano a mostrare il lato peggiore della competitività. Così lo hanno «accusato» di non aver passato la palla al figlio, suo compagno di squadra, negli Esordienti (dai 10 ai 12 anni) e poi, dopo la sconfitta, dalle parole sono passati ai «fatti»: la mamma lo ha strattonato, il padre addirittura lo ha schiaffeggiato. L'episodio, accaduto la scorsa estate a Nardò, potrebbe finire in Tribunale dopo la denuncia formalizzata nei giorni scorsi dai genitori del bimbo schiaffeggiato.

IL TORNEO - La vicenda risale al 12 agosto scorso a Nardò, in occasione del torneo «Junior Cup», riservato alle categorie Primi Calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi, cioè bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. Quel giorno si fronteggiavano due compagini neretine con gli spalti gremiti di genitori, fin troppo «presi» dalla partita. Alla fine dell'incontro, valevole per la categoria Esordienti, mentre i ragazzi si stavano allontanando dal terreno di gioco, uno di loro era stato prima strattonato per il braccio da una donna e poi addirittura schiaffeggiato da un uomo.

IN COMMISSARIATO - I due sono stati identificati: sono i genitori di uno dei bambini in campo, lui 63enne di Milano, lei 50enne originaria di Nardò, arrivati in Salento per trascorrere le vacanze. Hanno aggredito il ragazzino perché «colpevole» di non aver passato la palla al figlio, nonché di aver con la sua «scarsa prestazione», contribuito alla sconfitta della squadra dove i due bambini giocavano. Il parapiglia, sedato dall'intervento della Polizia, è finito in Commissariato dove nei giorni scorsi è stata formalizzata dai genitori della vittima una querela per lesioni personali, refertata dai sanitari del pronto soccorso con una prognosi di due giorni.



Corriere della Sera
27 10 2013

Arrestato il cugino, 25 anni. La polizia lo ha trovato nell’appartamento delle vittime coperto di sangue

Orrore a Brooklyn, dove una madre di 37 anni e i suoi quattro bambini, di età compresa fra uno e nove anni, sono stati massacrati a colpi di coltello e machete da un cugino dei piccoli che soffriva di disturbi mentali. Il sospetto, 25 anni, è stato arrestato nell'appartamento dove viveva con le vittime e nel quale e’ avvenuto il delitto, nella tarda serata di sabato. La dinamica del massacro ancora non è chiara, né lo è il movente.

A PIEDI NUDI - A quanto riferisce il New York Post, il padre dei bambini è arrivato a casa troppo tardi ed è riuscito soltanto a bloccare l’aggressore. Intanto la madre dell’assassino, anche lei residente nell'appartamento e illesa, chiamava la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, l’assassino era a piedi nudi e coperto di sangue. E’ rimasto impassibile mentre le ambulanze portavano via i due feriti ancora vivi, morti poco dopo in ospedale, e le tre vittime rimaste uccise sul colpo.
Eppure da qualche tempo madre e figlio erano diventati bersaglio del lancio di acqua e candeggina dal terrazzo da dove, ieri, è caduto dell'acido. ...
Gli davano fastidio persino le figlie quando piangevano o giocavano. Per fargli capire che non si doveva fare rumore in casa quando lui dormiva, gli scaraventava addosso sedie e gli lanciava contro oggetti di ogni tipo. ...
La diocesi di Bolzano e Bressanone e la parrocchia bolzanina San Pio X sono state condannate per responsabilità "oggettiva" a risarcire (700 mila euro più le spese legali) la vittima di abusi pedofili commessi - ma il caso è controverso - da un loro sacerdote. ...

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