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Quello che tenta di affogare il figlio di sette mesi

  • Venerdì, 14 Giugno 2013 09:26 ,
  • Pubblicato in Flash news
Giornalettismo
14 06 2013

Un uomo, a Milano, ha cercato di affogare il figlio ma non ci e’ riuscito. La madre ha portato il piccolo, che ha 7 mesi, di corsa all’ospedale e ora si troverebbe fuori pericolo. Il padre, prelevato dalla polizia, si trova in Questura in attesa dell’esito degli accertamenti.

LE PRIME INFORMAZIONI - Secondo le prime informazioni il 113 e’ stato avvisato dal posto di polizia dell’ospedale San Paolo, dove stamani e’ giunta la donna, una venezuelana, per far visitare il proprio bambino raccontando quanto era successo. Secondo la sua versione il suo compagno, un italiano di 30 anni, stamani l’ha svegliata, a casa, un appartamento in via San Paolino, nell’estrema periferia sud della citta’, dicendo di aver fatto ”una cosa tremenda” e quando la donna e’ andata a cercare il piccolo lo ha trovato tutto bagnato. L’uomo ha detto di aver compiuto il folle gesto nel lavandino, che in effetti era pieno d’acqua. A quel punto, sempre secondo la donna, e’ intervenuto un amico ospite della coppia che anche litigando con il padre ha aiutato la venezuelana a portare il piccolo al pronto soccorso. (ANSA)
La segretaria di una scuola materna di Milano di 54 anni è stata rinviata a giudizio con le accuse di violenza sessuale e percosse nei confronti di una bambina di soli tre anni. ...
Corriere della Sera
30 05 2013

Come a Barletta, l'insegnante è stata ripresa con delle videocamere e arrestata. La donna ha 62 anni

Nuovo caso di violenza in un asilo dopo quello di Barletta. Schiaffi, calci, spinte ai bimbi: è l'accusa contestata alla 62enne I. R, di Mileto ma insegnante di scuola materna a San Costantino Calabro, in provincia di Vibo Valentia.

I DOMICILIARI - La donna è stata arrestata e posta ai domiciliari dai carabinieri. Un'altra insegnante è stata, invece, denunciata ma la sua posizione è ancora al vaglio della Procura. Il pm titolare dell'inchiesta è il sostituto Gabriella Di Lauro. I maltrattamenti sono stati ripresi dalle videocamere fatte installare nella scuola dalla Procura.

LA DENUNCIA - A far scattare l'indagine è stato un bambino di quattro anni: il padre ha notato che aveva delle escoriazioni su un braccio e che aveva perso serenità. Parlando con il piccolo, ha scoperto i maltrattamenti in classe e ha avvisato i carabinieri di Pizzo. Le microcamere installate nella scuola hanno confermato i comportamenti violenti dell'insegnante, ripetuti giorno dopo giorno.

I PRECEDENTI - Già un anno fa, sempre nella stessa zona, due insegnanti di Cirò Marina furono arrestate con la stessa accusa. E a luglio 2011 toccò a quattro maestre, punite in quel caso per maltrattamenti aggravati ai danni di un bambino disabile.

Maestra picchiava i bimbi all'asilo (Il Messaggero)

Con l'accusa di aver maltrattato alcuni bambini, una maestra di una scuola pubblica per l'infanzia è stata arrestata dai carabinieri. [...] Alcuni maltrattamenti sarebbero stati registrati da una telecamera collocata all'insaputa della maestra. ...
Corriere della Sera
28 05 2013

Il provvedimento dopo la denuncia di alcuni genitori. Tutto filmato. L'accusa del procuratore capo Capristo

BARLETTA - A documentare i maltrattamenti ci sono i video con cui i carabinieri l’hanno incastrata. Una maestra di 43 anni educava i suoi piccoli alunni di una scuola dell’infanzia (bibmi da 3 a 4 anni) di Barletta togliendo loro la sedia, mentre cercavano di sedersi; oppure pestava i piedini a quelli che camminavano carponi. Ricordano probabilmente metodi di altri tempi quelli addebitati alla donna arrestata dai carabinieri di Barletta con l’accusa di maltrattamenti aggravati.

LE TELECAMERE - Le indagini dei militari, coordinate dal sostituto procuratore Michele Ruggiero, si sono svolte con l’aiuto delle telecamere nascoste, piazzate nell’aula in cui insegnava la donna in seguito alle numerose denunce arrivate dai genitori. I loro bambini erano sempre più impauriti all’idea di tornare a scuola la mattina.

L'ORDINANZA - L'ordinanza del gip del tribunale di Trani, Rossella Volpe, spiega che l'insegnante «…abusando di autorità, poteri e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative, violando i doveri di equilibrio e correttezza inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di bambini (di anni 3) a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati». Da qui la decisione di mandarla ai domiciliari, anche se i bambini erano stati ritirati da scuola. Dopo le denunce dei genitori i piccoli, che hanno tra i 3 e i 4 anni, sono stati sentiti con l’aiuto di una psicologa, poi si è passati all’installazione delle telecamere. Il procuratore Carlo Maria Capristo, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina in procura, ha detto che la maestra barlettana «trattava i bambini come sacchi di patate» e che questi «quando parlavano delle maestre, distinguevano quella buona da quella cattiva». «L’esperienza di Barletta - ha concluso - non è certo inferiore a quella di altre città italiane in cui si sono scoperti fatti di questo genere. L’appello è, ancora una volta, a genitori ed educatori: denunciate». Quanto accaduto nella scuola alla periferia di Barletta è comunque «un fatto isolato», secondo quanto riferimento dal comandante della compagnia dei carabinieri, Marco Vatore.
Carmen Carbonara

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