Insulti allo studente gay Il liceo: lo difendiamo noi

La Repubblica
06 02 2013

La scritta sul muro del liceo è stata subito cancellata, la rabbia e la solidarietà restano. Tutta la scuola si è stretta attorno a P., il quindicenne del liceo Tacito, contro il quale nella notte tra domenica e lunedì è apparsa una croce celtica e due parole assurde: "Frocio dimettiti".
Lui, moro, occhi nocciola, piercing sotto al labbro, rappresentante al Consiglio di istituto eletto con più di 300 voti, omosessuale e vicino a SeL, ha reagito con ironia.

Foto della scritta pubblicata su facebook e spiegazione tagliente: "Mi hanno dedicato un murales, sono quasi contento!". E poi: "Non riescono neanche a farmi soffrire. Fosse per me gli darei poca importanza ma c'è chi paga con la vita stessa, non posso chiudere un occhio".
Sotto il post sono subito arrivate centinaia di adesioni e decine di commenti dei suoi compagni di classe: c'è chi se la prende con i fascisti, chi urla vergogna, chi si indigna e chi ribadisce la propria stima e il proprio affetto per P.

"Un ragazzo come tutti, amatissimo in classe e nell'istituto. Eletto rappresentante a maggioranza, il più votato tra i quattro che siedono in consiglio. Qualche studente di destra c'è ma P. non ha mai subito aggressioni o minacce" dicono in coro gli insegnanti e la preside Giuliana Mori, riuniti ieri in Collegio docenti e di nuovo oggi in Consiglio di istituto per discutere del caso.

Le telecamere sulla facciata hanno ripreso tutto ma, spiega la dirigente scolastica, "i filmati che abbiamo visionato sono scuri, non si vede nulla". Poi aggiunge: "È un fatto gravissimo, un attacco alle rappresentanze democratiche giovanili, oltre che al ragazzo. Con il bullismo non c'entra nulla, da noi c'è un clima disteso e aperto. Penso sia opera di esterni, le lotte tra scuole purtroppo esistono e anche episodi simili come le aggressioni e gli insulti che hanno colpito il Manara o il Giulio Cesare. Non so se le elezioni fomentino le violenze, ma Prati è piena di celtiche e svastiche che andrebbero rimosse".

Non è la prima croce nera sui muri del Tacito: altre scritte, oggi rimosse, portano la firma di organizzazioni di estrema destra con sede in Prati.
Anche Arduino Maiuri e Andrea Basini, professori del Tacito, difendono la scuola: "Teniamo corsi sull'omosessualità nel mondo antico e abbiamo un bel rapporto con i ragazzi. Quest'atto deprecabile e odioso non c'entra nulla col nostro liceo". E di P. la preside Mori aggiunge: "Ha reagito benissimo, ha una bella famiglia alle spalle, ma quella scritta va oltre, il messaggio che vuole trasmettere è che i gay non devono stare nelle istituzioni, gravissimo".

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