Antonella Serrecchia, The Vision

23 luglio 2019

Sono 80, hanno un’età media di 39 anni e sono perlopiù uomini. 58 di loro erano in compagnia, 12 da soli e dei restanti 10 non si sa come siano morti. Sono le persone decedute per overdose da eroina dal primo gennaio 2019 a oggi, in appena sei mesi.


Luisiana Gaita, Il Fatto Quotidiano

25 luglio 2019

Secondo il rapporto "Piccoli schiavi invisibili 2019", le vittime accertate in Italia sono 1.660. I minorenni coinvolti sono passati dal 9 al 13 per cento. Anche sulle 20.500 vittime registrate complessivamente nell'Unione nel biennio 2015-16, più della metà dei casi riguarda lo sfruttamento sessuale, con un pur consistente 26% legato a quello lavorativo.

Gli adolescenti migranti nella loro città

  • Sabato, 20 Gennaio 2018 08:14 ,
  • Pubblicato in IL MANIFESTO

Bambini AdolescentiSarantis Thanopulos, Il Manifesto
20 gennaio 2018

Secondo papa Francesco il bullismo dei bambini, è opera di Satana (un modo di rappresentare il male), il segno dell’assenza di compassione.
Il ministro Minniti, richiamato a Napoli dalle continue aggressioni operate da bande di adolescenti, ha attributo un carattere nichilistico agli attacchi: colpiscono nel mucchio, in modo analogo a quello del terrorismo jihadista.

I bambini non siano vittime "secondarie"

Bambini violenzaPao­lo Di Ste­fa­no, Corriere della Sera
27 novembre 2017

Come tutte le guerre, anche quelle familiari producono i lo­ro effetti "collaterali", tra virgolette perché quando si parla di vittime è difficile utilizzare certi aggettivi. Le "vittime secondarie" dei femminicidi sono spesso i figli, che a volte vengono travolti dalla follia omicida del genitore, ma che anche quando sopravvivono alla strage rimangono vittime:

Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia

  • Lunedì, 20 Novembre 2017 05:25 ,
  • Pubblicato in ZeroViolenza

Per la Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia, proponiamo una selezione da la "Confusione delle lingue tra adulti e bambini" (1932) di Sandor Ferenczi*

(…) Permettete che  vi comunichi adesso alcuni fatti alla cui penetrazione ha contribuito questo rapporto più intimo col paziente.
Anzitutto ho visto nettamente confermata l’importanza del trauma e in particolar modo del trauma sessuale, come agente patogeno, importanza che secondo un’opinione che ho già espresso, non verrà mai sottolineata abbastanza.

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