Dove sono le istituzioni?

  • Martedì, 24 Novembre 2015 14:53 ,
  • Pubblicato in Flash news
Amici del Baobab
24 11 2015

La risposta che attendevamo sull’emergenza transitanti nella Capitale è arrivata questa mattina, dopo cinque mesi. Ventiquattro migranti sono stati prelevati dal centro Baobab per l’identificazione, tra di essi eritrei, etiopi e magrebini. Strano modo di intervenire, in tenuta antisommossa e con unità cinofile; proprio ora che i migranti sono drasticamente diminuiti iniziano perquisizioni ed identificazioni per allontanarli dal luogo che per cinque mesi ha coperto un buco dell’amministrazione pubblica sostenendosi col mero volontariato.

Sarebbe questa la risposta che, come Paese civile, riusciamo a mettere in atto per affrontare l’ “emergenza profughi”? E’ un atto di violenza che noi volontari condanniamo con fermezza e dal quale ci dissociamo, perché lascia in strada persone incolpevoli, alimentando una caccia all’uomo alimentata dalla paura di atti terroristici, amplificata mediaticamente e politicamente dopo i fatti di Parigi.

Il terrore in questi mesi al Baobab c’è stato ogni giorno. A partire da Delina, non più di tre anni e dedita a pettinare i capelli dei volontari. E’ una terrorista, sì, perché se la si guarda negli occhi incute il terrore del senso di colpa suscitato dalla nostra inerzia e dai nostri pregiudizi. E’ terrorista anche Adhanet, 35 anni, che ha percorso il Sudan e ha subito le percosse e le violenze della polizia libica in un centro di detenzione nel quale sono stati fucilati davanti a lei quindici uomini. Sono terroristi i 35 mila profughi, accolti da noi mentre tentavano di raggiungere il Nord Europa in fuga da guerre e dittature e provati da un viaggio che passa per l’orrore della Libia e dei barconi.

Dove era lo Stato durante questa processione invisibile e silenziosa? Dove era mentre transitavano in Italia da clandestini, senza un nome, per evitare di essere identificati entrando nel meccanismo perverso di Dublino?

Noi volontari in questi mesi abbiamo agito, nei nostri limiti, per un’accoglienza degna, tentando sempre un’interlocuzione difficile con il Comune, che da mesi minaccia lo sgombero attraverso le parole dell’assessore Danese, chiedendo aiuti economici, un luogo adatto ad accogliere i migranti, sicuro e gestito da lavoratori competenti. Nulla di ciò è arrivato e oggi affrontiamo un’ennesima situazione ingestibile.

Noi come singoli e come gruppo non smetteremo di dare accoglienza e di impegnarci per Roma. Speriamo perciò nel sostegno dei cittadini, perché ora più che mai ne abbiamo bisogno, gli stessi che non ci hanno mai lasciati soli, e a cui chiediamo di restare al nostro fianco.

FanPage
24 11 2015

Blitz delle forze dell'ordine all'alba nel centro d'accoglienza di via Cupa Baobab. Blindati e unità cinofile hanno passato al setaccio la struttura in cerca di armi e droga. Al termine dell'operazione i migranti senza documenti sono stati trasferiti all'ufficio immigrazione. Denunciano l'operazione i volontari del centro d'accoglienza.

Blitz al centro d'accoglienza Baobab: perquisizioni e fermo dei migranti senza documenti

Sono arrivati all'alba. Decine di agenti in assetto antisommossa, volanti e unità cinofile. Dopo aver chiuso l'accesso a via Cupa, una traversa di via Tiburtina, hanno passato al setaccio il centro d'accoglienza Baobab, dove da questa estate centinaia di rifugiati e richiedenti asilo hanno trovato una casa temporanea. Il centro, gestito quasi esclusivamente da un esercito di volontari, in questi mesi è stato al centro di una vera e propria gara di solidarietà, con il sostegno di centinaia di cittadini che ogni settimana portano cibo e beni di prima necessità.

Le forze dell'ordine, dopo aver perquisito la struttura, hanno proceduto con l'identificazione di tutti i migranti presenti, trasferendo all'ufficio immigrazione chiunque fosse trovato sprovvisto di documenti. I volontari del Baobab denunciano l'operazione di questa mattina, parlando di un utilizzo sproporzionato di mezzi e uomini e di come all'interno della struttura perquisita non sia stato trovato nulla degno di nota.

"Cercavano armi, droga e chissà cos'altro – spiega uno dei volontari – invece non hanno trovato nulla. Sembrava una vera e propria operazione antiterrorismo, ma a Baobab ci sono solo rifugiati e richiedenti asilo, molti dei quali ‘transitanti', ovvero di passaggio in Italia per andare verso altri paesi europei".

Valerio Renzi

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