I fautori della riforma costituzionale sostengono che il prossimo 4 dicembre occorra votare sì al referendum per rendere più moderno, veloce ed efficiente il "sistema Paese".
Habemus datam! Il prossimo 4 dicembre saremo chiamati alle urne per esprimerci sulla revisione della Costituzione. Il 4 dicembre era l'ultima data utile, la più lontana possibile, ed il Governo ha scelto quella. In occasione del Referendum No Triv il Consiglio dei Ministri decise invece secondo tutt'altro criterio:
Stavolta Matteo Renzi si è preparato benissimo. Per il secondo confronto in "Sì o No" su La7, condotto da Enrico Mentana, il presidente del consiglio si è fatto il mazzo come uno studente che all'esame universitario che sa di dover affrontare il luminare.
Il quesito predisposto dall'Ufficio centrale della Cassazione per il referendum non è neutro. È vero che esso si "limita" a riprodurre il titolo della legge approvata dal Parlamento, ciò non toglie che quella formulazione non doveva essere prescelta. Per diverse e buone ragioni.
La scialuppa di salvataggio a bordo della quale Beppe Grillo ha raggiunto Nettuno non è sembrato nulla di nuovo e non ha portato nuova linfa all'immagine dei 5 Stelle. Al contrario ha detto molto più di quanto non fosse verificabile delle dinamiche interne al Movimento 5 Stelle degli ultimi tempi.