D-la Repubblica
02 07 2015
L'ultima in ordine di tempo è Sandra Bullock: interpellata da E! News l'attrice ha accettato di essere intervistata solo se poteva denunciare il sessismo a Hollywood. "Mi sembra che sia ricominciata la caccia alle attrici voler 30: noi donne veniamo discriminate non per chi siamo ma per come appariamo alla nostra età" ha spiegato la diva 50enne eletta da People donna più bella dell'anno.
"Sono scioccata o forse sono solo ingenua ma questa cosa mi imbarazza". La sparata di Sandra segue di pochi giorni gli sfoghi di Anna Faris e di Rose McGowan che ha rivelato sui social le indicazioni sessiste scritte in un copione per un film di Adam Sandler. La diva non ha accusato il collega, probabilmente all'oscuro di tutto, ma è stata licenziata comunque dalla sua agente.
D'altronde gli sfoghi delle dive, che hanno anche creato un ashtag #AskHerMore per protestare contro le domande stupide dei paparazzi sui red carpet, sono giustificati: le statistiche parlano chiaro, i salari delle attrici sono più bassi di quelli degli uomini ("di 10 volte" denuncia Hilary Swank) mentre solo il 23% dei film prodotti sono diretti da una donna (i dati sono del Center for the Study of Women in Television and Film).
I blockbuster poi hanno una regia femminile nell’1,9% dei casi perché i produttori non affidano volentieri grossi budget a registe donne.
Intanto il 22 aprile è stato lanciato il tmblr (hitpeoplesaytowomendirectors.tumblr.com), blog che raccoglie anonimamente storie di sessismo nell'ambiente del cinema e di cui vi riportiamo alcuni post in questa gallery. Qui le donne che lavorano nel cinema e nella tv americane possono sfogarsi liberamente: un successo.