MediorienteAlberto Negri, Il Sole 24 Ore
13 aprile 2017

Bombe, missili, armi chimiche e tanta propaganda. La vicenda della Siria ha incrociato ieri il lancio in Afghanistan della più grande bomba americana non nucleare contro i tunnel dell’Isis: ma come sappiamo bene non ci sono bombe o missili che possano riempire il vuoto di una politica.

Il senso dell'onnipotenza

  • Venerdì, 08 Luglio 2016 15:58 ,
  • Pubblicato in IL MANIFESTO
Magritte, The PilgrimAlessandro Portelli, Il Manifesto
8 luglio 2016

Dagli Usa a Fermo. Il governatore del Minnesota scappa, i governanti dell'Italia accorrono a Fermo a far vedere quanto sono solidali. Chissà dov’erano quando quattro bombe sono scoppiate, nella stessa città di Fermo, davanti a chiese colpevoli di ospitare migranti e rifugiati.
Da noi è meno marcato il senso dell'onnipotenza, ma coltiviamo accuratamente la pianta della paura e siamo maestri nella pietà parolaia intrisa di indifferenza.

Orlando, attacco al sogno americano

Strage di OrlandoMario Platero, Il Sole 24 Ore
13 giugno 2016

L'attacco al Night Club Gay Pulse dell'altra notte è stato un fulmine a ciel sereno, come sempre succede quando il terrorismo colpisce. Ormai i dettagli "operativi" di quel che è successo li conosciamo: 49 morti e 53 feriti, l'attacco armato più grave della storia americana.

25 anni di guerre bastano

No MuosCoordinamento Comitati No Muos
5 gennaio 2016

Il 2 agosto 1990 l’Iraq invade il Kuwait, che accusa di condurre una guerra economica perché invadendo il mercato con il suo petrolio ha contribuito ad affossarne il prezzo, con enormi perdite per gli iracheni appena usciti dalla disastrosa guerra con l’Iran.

La Repubblica
28 10 2015

L'indagine nasce da un articolo del New York Times di settembre. Soldati americani raccontarono di non aver denunciato le violenze commesse dai soldati di Kabul sui bambini, temendo di alimentare tensione con le truppe locali

Il Pentagono ha deciso di aprire un'inchiesta sul comportamento dei militari americani dopo le denunce di abusi sessuali commessi da funzionari afghani sui bambini. Lo riferisce il Military Times. L'ispettore generale del dipartimento di Difesa sta indagando sul modo in cui i soldati statunitensi hanno gestito le ripetute denunce: segnalazioni secondo cui gli uomini afghani - sia leader militari che politici - abusavano di ragazzini. Le accuse sono emerse dopo un'inchiesta a settembre del New York Times.

Il quotidiano ha raccolto le testimonianze di alcuni militari americani di stanza in Afghanistan, che hanno raccontato di aver assistito a diversi episodi di violenza sessuale nei confronti di bambini. Ma hanno aggiunto di aver taciuto, pensando ci ci fosse una politica volta a evitare tensioni con gli afghani. La pratica degli abusi, nota con il nome di 'Bacha bazi' - ha rivelato il Nyt - è molto diffusa in Afghanistan, soprattutto tra i comandanti.

L'ispettore generale, che indagherà dal periodo che inizia nel 2011, dovrà valutare se i militari Usa hanno mantenuto un atteggiamento, formale o informale, che abbia scoraggiato le truppe dal denunciare gli abusi. Nel documento di Kenneth Moorefield, vice ispettore generale al dipartimento di Difesa, si legge che il Pentagono vuole sapere quanti casi di stupri sono stati denunciati presso il comando militare Usa, come queste denunce sono state gestite, e quante sono state poi trasmesse alle autorità afghane

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