«Ho un sogno per il mio popolo ed è quello di dare ai Rom uno stato di diritto - si legge in una nota di Lucica Tudor - una nazione trans-statuale ha bisogno concreto, evidente, fisiologico di un «rule of law», di uno stato di diritto trans-statuale e trans-nazionale, e oggi grazie a Internet e alla globalizzazione si potrebbero aprire reali possibilità per questa mia proposta».
«Siamo convinti - continua la nota - che la possibilità stessa di miglioramento delle condizioni di vita per i milioni di individui, passi attraverso il fatto di guardare ai Rom come ad una risorsa non solo culturale. Soprattutto per la caratteristica tipica dei Rom: una Nazione che è tale per comunanza di tradizioni, lingua, origini, storia, pogrom, massacri, ma che mai ha rivendicato un territorio e uno stato».
«L’esempio dell’Europa - secondo Lucica Tudor - è quello che può meglio venire in aiuto: i Rom sono minoranza in ciascuno Stato; tuttavia se il sogno e il progetto politico dei grandi federalisti europei fosse divenuto in 50 anni realtà politica e istituzionale, anche il più numeroso dei popoli europei sarebbe oggi una ’minoranzà, condizione alla quale invece noi siamo condannati dalla non-Europa, dal non esser quel sogno, quel progetto politico divenuto realtà. Concludo comunicando agli organi di stampa che stiamo lavorando ad un progetto di e-goverment per i rom, progetto che presto presenteremo ai media».