Ecologia sessista: il libro sulla raccolta differenziata che si rivolge solo alle donne

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12 04 2013

Che le donne siano le più attente all’ambiente è noto, e altrettanto noto è che sono le più attive sul fronte del riciclaggio e della raccolta differenziata (vetro, carta, plastica, umido). Cioè sono quelle che in famiglia sono in prima linea nelle buone pratiche ecologiche, mentre gli uomini a volte se ne dimenticano. “Fare la differenziata è inutile, perché quando la raccolgono finisce tutto insieme”, dicono. Una tipica scusa per non fare nulla, perché “fare”, anche una piccola cosa come la differenziata, costa fatica e poi – ovviamente – tutti a lamentarsi che l’ambiente fa schifo, che si dovrebbe fare (leggi: gli altri) qualcosa e via dicendo.

Le donne, invece, parlano poco e “fanno la cosa giusta”. Anche perché la cura dell’ambiente non inizia con i grandi progetti, ma in casa, nelle piccole cose.

Mariagrazia De Castro si rivolge proprio alle donne nel suo libro Economia domestica ad impatto zero, edizioni Simple (intanto per avere anche un titolo a impatto zero poteva tagliare la “D” eufonica, ndr). Ma già nella copertina (scelta sua o della casa editrice?) in un certo qual modo si limita: compare una donna in grembiule e guanti di gomma, pronta ai lavori di casa. Non entriamo nell’eterna diatriba che i lavori domestici dovrebbero essere condivisi anche dagli uomini.

La domanda è un’altra: per il bene delle nostre comunità, per il bene dell’intero pianeta,

    è più saggio migliorare le buone pratiche ecologiche di casa rivolgendosi alle donne (che però già in buona parte le praticano), oppure sarebbe meglio ampliare già da subito il discorso agli uomini che, dati alla mano, sono i principali contributori all’inquinamento globale?

Paolo Virtuani

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