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21 07 09
IL GENERE A DODICI STELLE
marco zatterin
Margot Wallstrom vuole le quote per le nomine europee. Porposte e incertezze. Che ne dite?
E' un ritornello che, per definizione, non smette di ritornare. Succede ogni volta che in Europa si diffonde la frenesia delle nomine e delle poltrone da assegnare. Sta succedendo adesso. La vicepresidente della Commissione Ue, la svedese Margot Wallstrom, classe 1954, da dieci anni a Bruxelles dove è responsabile della Comunicazione. Ora, a pochi mesi dalla scandenza del suo incarico, rilancia la proposta di un sistema delle quote rosa. E' vero - riconosce - che possono essere oggetto di malintesi, "ma perché si considerano le quote meno democratiche del sistema attuale, nel quale gli uomini si eleggono tra di loro?". Secondo la Wallstrom, le foto di famiglia dei leader europei (rito consueto ai Vertici Ue) mostrano prevalentemente uomini in giacca nera e cravatta, con la sola eccezione della cancelliera tedesca Angela Merkel, a fronte di una popolazione europea composta al 52% di donne. "Ogni volta, sono sempre più a favore delle quote. Può darsi che entrino alcune donne che non ci piacciono, ma non è quello che succede oggi con alcuni uomini?". La vicepresidente della Commissione Barroso, già commissaria Ue all'ambiente nella Commissione Prodi, nota che le elette all'europarlamento sono il 35%, quattro punti in più dell'ultima tornata elettorale, ma si dice molto delusa perché per le nuove poltrone di presidente stabile della Ue e di ministro degli esteri europeo girano solo nomi di uomini. "Le donne continuano ad essere invisibili" ha commentato.
Per la presidenza stabile della Ue, il nome che circola con più insistenza è quello dell'ex premier britannico Tony Blair, che ha ricevuto il sostegno del governo inglese, mentre per l'Alto rappresentante della politica estera sono indicati soprattutto il ministro degli esteri svedese Carl Bildt e l'italiano Franco Frattini, anche se non viene escluso il nome dell'ex presidente irlandese Mary Robinson. A capo della Commissione Ue è stato riproposto José Manuel Durao Barroso, mentre la presidenza dell'Europarlamento è già andata al polacco Jerzy Buzek. Uomini, uomini e ancora uomini. Ecco perché la Signora Wallstrom vuole le quote rosa: per riequilibrare per legge una tendenza certamente contestabile. Mi chiedo se sia veramente giusto. Voi, signore, accettereste di avere un posto solo perché deve andare ad una donna? Va bene, sarebbe meglio che niente, però? E come fare ? Si stabilisce che su 27 commissari Ue almeno 13 devono essere di sesso femminile. Chi li designi? Chi dice a un paese o all' altro ?devi mettere una donna?. E se quel paese avesse il perfetto candidato uomo e fosse costretto a mettere un altro solo per una questione di genere?
La parità dei diritti è giusta e sacrosanta. Ma è difficile diffonderla per legge. Servono esempi virtuosi dai capi di governo, dalla politica, dal potere in generale. E' un questione culturale, nasce dal rispetto e dall'educazione. Alle ultime elezioni alcuni partiti si sono imposti delle quote rosa, ma la gente (anche le donne) hanno votato gli uomini. Il muro è nella testa della gente. Le donne fanno più difficoltà perchè il medioevo è ancora fra noi. Cominciamo dalle scuole allora, anzi dagli asili, e continuiamo con le famiglie.
Se volete facciamole pure, le quote. Ma scommetto che non si va da nessuna parte.