
La voce cupa e
stanca che arriva dal telefono non è dovuta al jet lag ma al vero e proprio
shock che lo scrittore e sceneggiatore israeliano
Etgar Keret dice di aver subito quando, ieri mattina, è sceso dall'aereo che lo ha portato a New York e ha saputo il
risultato del voto. Teme, e non fa nulla per nasconderlo, "questa
deriva illiberale e messianica" che è scaturita dalle urne. All'alba di ieri sono svanite tutte le illusioni della sinistra di mandare a casa
Netanyahu.
Fabio Scuto, La Repubblica ...