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Usa: per l'afroamericano ucciso da agente, polizia di Charleston sotto accusa

la Repubblica
10 04 2015

Michael Slager, l'agente che sparò sabato scorso alle spalle di Walter Scott e lo uccise, fu coinvolto in un altro episodio analogo di abusi che spinse un uomo a denunciarlo alla polizia. Ma invano, perchè, come avvenuto in altri 46 casi dal 2000, il Dipartimento di polizia di North Charleston uscì indenne dalle accuse. "Se mi avessero davvero ascoltato e avessero indagato, quell'uomo (Scott, ndr) sarebbe ancora vivo poichè quell'altro (Slager, ndr) non sarebbe stato più in servizio", ha detto Mario Givens, anche lui afroamericano, che nel settembre 2013 indicò un abuso nei suoi confronti commesso proprio dal poliziotto oggi incriminato e in carcere per omicidio.

Nel corso di una conferenza stampa Givens ha raccontato che Slager fece irruzione nella sua abitazione in cerca di un sospettato di furto e lo costrinse a stendersi a terra con la forza. Poi usò la pistola taser per obbligarlo a star fermo. "Non vi era alcuna ragione per tutto questo", ha detto Givens, che sporse denuncia la dopo una breve indagine e la testimonianza di un altro agente a favore di Slager la faccenda venne accantonata.

Il Dipartimento di Polizia di Charleston, è emerso, ha una lunga storia di denunce ai suoi agenti per presunti abusi. Il periodico americano Salon racconta di Sheldon Williams, afroamericano, che dormiva tranquillamente nel motel Budget Inn della città quando cinque poliziotti entrarono nella sua stanza, lo ammanettarono e lo pestarono, accanendosi, in particolare, sul suo volto.
Williams era disarmato e non è mai stato accusato di aver opposto resistenza al suo arresto. Gli furono diagnosticate fratture al volto ma i cinque lo trasferirono comunque in carcere, dal quale venne di nuovo riportato in ospedale su indicazione delle autorità della prigione. Quando venne dimesso, i medici scrissero al Dipartimento di polizia insistendo affinchè venisse visitato da un chirurgo ed eventualmente operato al volto. Ma quel Dipartimento fece orecchie da mercante, secondo quanto riporta Salon.

"Oggi Williams -si legge- non riesce neanche a prendere sonno per il danno neurologico subito e talvolta avverte la sensazione di una presenza di insetti che strisciano sul suo viso. Quello accaduto a Willams è solo uno degli episodi di abusi su cui Salon ha indagato. In realtà è in tutto il South Carolina che la polizia ha il grilletto facile. La rivista The State ha indicato in 209 i casi di sospettati ai quali gli agenti hanno sparato: solo pochi tra questi sono poi stati incriminati e nessuno condannato.

Intanto la famiglia dell'afroamericano ucciso ha deciso di far causa al Dipartimento di polizia. "Vogliamo fino all'ultimo penny di ciò che la famiglia di Scott merita". Sono durissimi i toni con cui Justin Bamberg, legale dei familiari dell'uomo ucciso a Charleston, annuncia una causa contro il Dipartimento di polizia dal quale dipende Michael Slager, l'agente che ha sparato alle spalle all'afroamericano. "La gente", ha detto Bamberg al New York Daily News, "è stufa degli abusi di potere delle forze di polizia, ha aggiunto Bamberg, affermando che nel filmato registrato da un passante Slager sta "cercando di coprire" il proprio crimine "piazzando il Taser accanto" a Scott, ormai quasi privo di vita.

Nel tentativo in qualche modo di spiegare l'accaduto, la polizia di Charleston ha diffuso ieri un video ripreso dalla telecamera dell'autoveicolo dell'agente. E' possibile vedere cosa è accaduto quattro minuti prima che l'agente Michael Slager uccidesse Walter Scott sparandogli alle spalle. Nel filmato si vede il poliziotto fermare l'auto di Scott, avvicinarsi a lui e chiedergli i documenti. Slager non scende dall'auto e glieli porge. Dopo circa tre minuti, mentre la polizia controlla i documenti, Scott apre improvvisamente lo sportello e comincia a correre. Scatta l'inseguimento, che finirà in modo tragico.

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