Semplici cittadini, donne, pensionati, giovani, hanno manifestato ieri a Odessa per ricordare la strage del Campo Kulikov e della Casa dei sindacati, in cui, per mano di Pravyj sektor, il 2 maggio 2014 furono uccisi 48 odessini (questa la cifra ufficiale; ma si parla di oltre 100, molti bruciati vivi all'interno della Casa dei sindacati) che avevano allestito tende e gazebo per chiedere la federalizzazione dell'Ucraina, il riconoscimento della lingua russa e per protestare contro il colpo di stato con cui, nel febbraio precedente, era stato deposto il legittimo presidente Viktor Janukovich.
Fabrizio Poggi, Il Manifesto ...