Le Abuelas ritrovano la nipote n. 117

Il Manifesto
02 09 2015

Argentina/Desaparecidos. Sono oltre 300 i minori sequestrati ancora senza nome

In Argen­tina, l’organizzazione Abue­las de la Plaza de Mayo ha comu­ni­cato di aver ritro­vato la nipote numero 117. Si cer­cano ancora oltre 300 bam­bini, sot­tratti dai repres­sori durante il regime mili­tare, che ha insan­gui­nato il paese tra il 1976 e il 1983. I geni­tori, mili­tanti di sini­stra, veni­vano tor­tu­rati uccisi e il bam­bino veniva dato ad altri: di solito, a fami­glie di mili­tari o loro complici.

E’ suc­cesso così alla figlia di Wal­ter Domin­guez e Gla­dys Castro, mili­tanti del par­tito Comu­ni­sta marxista-leninista dell’Argentina. Quando i due mili­tanti ven­nero arre­stati nella città di Men­doza, nel 1977, Castro era incinta di sei mesi e, in pri­gione, ha dato alla luce una bam­bina nel 1978. Il Dna ha ora con­fer­mato che una donna, ritro­vata gra­zie alla tena­cia delle Abue­las, è la figlia di Domin­guez e Castro.

La fami­glia ha ini­ziato subito la ricerca della nipote e dei suoi geni­tori, due degli oltre 30.000 scom­parsi in Argen­tina. Nel corso degli anni, ha inu­til­mente bus­sato a tutte le porte: all’arcivescovado, al comando IV Bri­gata aerea, al Side. Fin­ché, dopo essere venuta a cono­scenza che esi­ste­vano altri casi come il suo, la nonna Maria Assof si è recata per la prima volta a Bue­nos Aires per con­tat­tare le Abue­las e ha ini­ziato la ricerca del nipote (o della nipote).

Nel 1994, il Movi­mento ecu­me­nico per i diritti umani di Men­doza ha inviato alle Abue­las una denun­cia ano­nima in merito a una gio­vane, nata nel marzo del ’78 e improv­vi­sa­mente com­parsa presso una cop­pia di anziani. La ragazza ha sem­pre saputo di non essere la vera figlia dell’anziana cop­pia, ma non ha mai preso con­tatto con le Abue­las. Solo di recente, dopo essere stata con­tat­tata dalla Com­mis­sione nazio­nale per il diritto all’identità (Conadi), ha accet­tato di sot­to­porsi all’esame del Dna, con­sen­tendo ai suoi veri fami­gliari di poterla abbrac­ciare dopo 37 anni.

 

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