la stampa.it
7/11/2009
P.POL.
Non ci sono «punti oscuri» nella fine di Stefano Cucchi, il trentenne morto il 22 ottobre all’ospedale Pertini di Roma. L’afferma il direttore di Regina Coeli, Mauro Mariani, ascoltato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. Ascoltati anche tre medici del carcere: per loro Cucchi, all’arrivo a Regina Coeli, presentava lesioni gravi al volto, lesioni vertebrali e un sospetto trauma cranico. Martedì la Commissione ascolterà i familiari del giovane. La sorella ha fatto sapere che le condizioni di salute di Stefano erano buone, come dimostra un certificato rilasciato il 3 agosto dal medico curante. Mariani ha detto ai parlamentari che il giovane arrivò il 16 ottobre in carcere già in condizioni critiche.
«La situazione d’arrivo di Cucchi è oggettivamente documentata dal certificato medico del tribunale, dalla visita di primo ingresso effettuata tra le 15.45 e le 16.30 e dalle foto», ha spiegato il direttore per il quale «in nessun momento della pur breve permanenza del giovane nell’istituto penitenziario ci sono stati punti oscuri o momenti poco chiari. Sono certo che si siano fatte le cose a norma». Il responsabile di Regina Coeli ha aggiunto che Cucchi «è rimasto in carcere fino alle 19.50 quando un’ambulanza l’ha prelevato per portarlo all’ospedale Fatebenefratelli». Dopo la visita - che ipotizzava la necessità di un ricovero «per la quasi impossibile deambulazione» - Cucchi avrebbe chiesto di essere dimesso e di far rientro in carcere
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