ROMA,TENSIONE AL CORTEO PER CUCCHI

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7 11 09


Lanci di bottiglie contro i blindati.
I manifestanti: lo ha ucciso lo Stato


ROMA
Alcune bottiglie di vetro sono state lanciate contro i blindati delle Forze dell’Ordine prima della partenza del corteo organizzato a Roma per ricordare Stefano Cucchi, il ragazzo morto il 22 ottobre all’ospedale Sandro Pertini dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Dopo i primi momenti di tensione, il corteo, partito da via dell’Acquedotto Alessandrino, raggiungerà via Ciro da Urbino dove viveva il giovane.

«È stato ucciso dallo Stato, è l’ennesima vittima della stagione della repressione italiana». Queste le frasi che continuano ad essere urlate al megafono nel corso del corteo organizzato dai centri sociali per Stefano Cucchi e che sta attraversando via di Tor Pignattara. «Dopo Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino e Carlo Giuliani Stefano è l’ennesima vittima dello Stato - gridano arrabbiati i manifestanti - e chissà quanti altri morti ci sono stati di cui non conosciamo il nome». «Era un ragazzo normale - racconta Federica, una conoscente del quartiere - l’hanno messo in prigione per due canne ed è uscito morto. Tutto questo non può rimanere impunito».

«Stefano è stato ucciso - continua a gridare un manifestante al megafono - È passato dalla Stazione dei carabinieri di Tor Sapienza e loro non sono stati, è passato per Regina Coeli e loro non sono stati, è passato per il tribunale e non sapevano niente e alla fine è morto in un letto dell’ospedale Pertini». Nel corso del corteo, in cui continuano la forte contestazione nei confronti delle forze dell’ordine, viene distribuito un volantino che riprende una nota canzone di Fabrizio De Andrè: «Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte. Per Stefano Cucchi ucciso dallo Stato».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200911articoli/49188girata.asp

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