la stampa.it
18 3 2010
Tre filoni di indagine
sul malaffare della sanità
che truccava gli appalti
BARI
Sono diversi i filoni delle inchieste su affari e sanità che da mesi stanno impegnando i magistrati della Procura di Bari, una mole di carte e di indagini che nell’estate scorsa sono sembrate quasi una vicenda minore rispetto alle intercettazioni dell’imprenditore Giampi Tarantini che accompagnava escort a Palazzo Grazioli.
In realtà l’inchiesta sul malaffare nella sanità in Puglia aveva portato già al cambio dell’assessore regionale alla Sanità, da Alberto Tedesco, che successivamente è subentrato in Parlamento dopo l’elezione di un suo collega a Bruxelles, a Tommaso Fiore. Le intercettazioni telefoniche pubblicate successivamente dai giornali con frequentazioni di escort ed amicizie con Tarantini portarono nell’estate scorsa il Presidente della Regione Nichi Vendola ad un rimpasto in giunta con l’esclusione del vicepresidente Sandro Frisullo (Pd) titolare dell’assessorato allo Sviluppo Economico.
Nel frattempo nelle varie inchieste sono stati coinvolti funzionari, medici che avrebbero agevolato l’acquisto di protesi dall’impresa dei Tarantini, manager Asl come Lea Cosentino finita agli arresti, affari per i quali Tarantini avrebbe «ringraziato» con compensi veri e propri, in alcuni casi, secondo l’accusa il 10% del valore dell’appalto, ma anche con incontri con escort.
Dopo gli arresti eseguiti a gennaio, anche per un concorso come direttore dell’unità di allergologia dell’ospedale di Altamura, Gianpaolo Tarantini è stato più volte ascoltato dai magistrati parlando anche di agevolazioni ottenute a suo tempo da Frisullo che sinora ha sempre smentito ogni addebito, dichiarando anche di non aver ricevuto sino ad oggi nemmeno un avviso di garanzia, sino all’arresto di oggi.
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