di Lea Melandri, Gli Altri
27 maggio 2011
Il denaro, la fama, l'esercizio di un prestigioso ruolo istituzionale, possono spiegare la liceità di scelte sregolate, il piacere del rischio, il mercanteggiamento di favori erotici, eccessi degni di un salutano più che di un funzionario di Stato. Ma di fronte a una aggressione sessuale viene da chiedersi se non sia proprio quel potere socialmente riconosciuto a subire un contrattacco clamoroso. Il sesso parla evidentemente un'altra lingua, e i legami che pure ci sono con la politica non riescono mai del tutto ad occultarla. Se lo stupro come sappiamo, accomuna uomini ricchi e poveri, famosi e sconosciuti, viziosi incalliti e onesti padri di famiglia, vuol dire che la trasversalità va ne oltre l'appartenenza alla destra e alla sinistra, a una determinata cultura e classe sociale.
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