di Annamaria Ciampaglia
21 giugno 2011
"La storia è uno scorcio dell’adolescenza di una ragazza, Liza che stringe amicizia con un suo coetaneo con cui condivide il senso di ribellione e l’intensità di sensazioni importanti tipiche dell’adolescenza. Il ragazzo è omosessuale, cosa che all’epoca - parliamo dei primi anni 80’ in un quartiere della periferia romana” - era ancora sinonimo di vergogna e ridicolo, (laddove non lo è ancora) e Liza è una ragazzina timida che vive l’amore in modo idealistico e riservato. Entrambi hanno in comune l’isolamento dal mondo lei per la timidezza, lui per la diversità. Nella storia, nei fatti e nella triste conclusione sono molto coinvolti i genitori e gli amici diversamente schierati e capaci di comprendere e capire".