INTERNAZIONALE

UNA SPIRALE DI VIOLENZA STA UCCIDENDO IL MESSICO

da Internazionale

“Chi commette queste violenza interpreta i suoi gesti come una performance sociale. Una dimostrazione di potere, di virilità…”

Il massacro di 16 adolescenti a Ciudad Juárez, il 30 gennaio, è l’ultima tragedia di una guerra che si sta combattendo in questa città senza legge del Messico, proprio davanti al confine statunitense, scrive Ed Vulliamy. Il giornalista del Guardian racconta che il mese di gennaio è stato uno dei più violenti degli ultimi anni: “Cinquantanove omicidi durante la prima settimana, 227 alla fine del mese.

IL CORPO DELL'OCCUPAZIONE

di JoAnn Wypijewski, The Nation, Stati Uniti (Internazionale)
7 novembre 2011

Durante l’occupazione di Zuccotti park i preservativi sono stati disponibili quasi dall’inizio. Come i poncho per la pioggia, l’acqua da bere, il cibo, i cartoni, le coperte, i teloni e l’indicazione dei negozi disposti a lasciar usare i loro gabinetti: i preservativi facevano parte del kit di sopravvivenza di base. I libri sono arrivati dopo. Nick at Night, la postazione dove andare a rollare le sigarette, è stata probabilmente creata contemporanea­mente. “C’è movimento nel movimento”, mi dice un ragazzo con una strizzatina d’occhio, ed è un po’ come dire: “C’è da mangiare nel movimento”. Ha messo gli occhi su un altro ragazzo, ma qualcun altro gli si è avvicinato prima di lui. Pazienza, ci saranno altre occasioni per mangiare qualcosa di buono.

SENZA FIGLI E FELICE

di Claudio Rossi Marcelli, Internazionale
18 dicembre 2011

Le donne che ammettono di non volere figli mi mettono di buon umore, perché in fondo confermano il principio che abbiamo seguito io e il mio compagno quando abbiamo deciso di diventare genitori: non importa se sia donna, uomo, etero o gay, i figli li dovrebbe fare solo chi li vuole.

LE PAROLE DELLE DONNE

di Giulia Zoli, Internazionale
18 dicembre 2011

Per la maggior parte dei giornali italiani Elsa Fornero è un ministro. Per noi di Internazionale (numero 927, pagine 19 e 20) è una ministra. Come darci torto? Lo sanno tutti che i nomi in -o formano il femminile in -a. Se ministra suona strano, è per una questione di abitudine: in Italia i ministri sono quasi sempre maschi.

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