Rimpatri di massa, arriva il piano Ue

  • Giovedì, 08 Ottobre 2015 13:42 ,
  • Pubblicato in La Denuncia
Espulsione migranti EuropaLuca Fazio, Il Manifesto
8 ottobre 2015

Tremila morti in meno di dieci mesi e il flusso ininterrotto dei migranti spogliati anche dei più elementari diritti umani non sono abbastanza: il peggio deve ancora venire. Perché l'accoglienza dell'Europa, se così si può chiamare, è arrivata al capolinea. ...

400 morti in mare nel 2014, anche l'indifferenza uccide

  • Martedì, 01 Luglio 2014 11:35 ,
  • Pubblicato in IL MANIFESTO

Il Manifesto
01 07 2014

L’effimero e ipo­crita «mai più» dopo l’ecatombe di Lam­pe­dusa del 3 otto­bre 2013 si è sco­lo­rato ormai fino a can­cel­larsi. Al punto che nel giorno dell’ennesima strage — 30 morti asfis­siati — nel Canale di Sici­lia, con invo­lon­ta­rio senso dell’umorismo nero il «nostro» Renzi c’invita all’euforia: anche noi dovremmo pro­vare un bri­vido di pia­cere per essere chia­mati (noi?) a rea­liz­zare il sogno degli Stati Uniti d’Europa.

Non com­muove più, nean­che per un giorno, la teo­ria quasi quo­ti­diana dei cada­veri resti­tuiti dal Medi­ter­ra­neo o persi nei suoi abissi. Oppure, come quest’ultima volta, intrap­po­lati in imbar­ca­zioni troppo angu­ste per con­te­nere tutta l’ansia di sal­vezza di esseri umani tra­volti dal disor­dine mon­diale, spesso pro­vo­cato o favo­rito dalle grandi potenze. Quel disor­dine ha costretto ben 51 milioni di per­sone (un dato della fine del 2013) a fug­gire da con­flitti armati o altre gravi crisi, come ha ricor­dato l’Agenzia per i rifu­giati delle Nazioni Unite.
Que­sta cifra, la più alta dalla fine della Seconda guerra mon­diale, è costi­tuita per la metà da bambini.

Ma nep­pure il loro numero cre­scente, fra sal­vati e som­mersi, muove a com­pas­sione col­let­tiva, tale da farsi indi­gna­zione pub­blica e pro­te­sta orga­niz­zata, di dimen­sione e forza con­ti­nen­tali, con­tro la for­tezza euro­pea. Nep­pure le ini­zia­tive di movi­mento, corag­giose ma ancora spo­ra­di­che - come la recente Free­dom March di rifu­giati e migranti, che, con il No Bor­ders Train, ha vio­lato le fron­tiere per giun­gere a Bru­xel­les - ce la fanno a com­pe­tere col mare d’indifferenza che riduce que­sta tra­ge­dia a vile com­puto di salme o la volge a pro­prio van­tag­gio poli­tico. Che sia l’ondata nera di par­titi che in tutt’Europa s’ingrassano di risen­ti­mento e xeno­fo­bia o la reto­rica dei Renzi e degli Alfano con­tro l’Unione euro­pea cinica e bara, «che ci lascia soli e lascia morire le madri con i bambini».

Intanto Alfano lascia morire di dispe­ra­zione una madre strap­pata ai cin­que figli, quat­tro dei quali mino­renni, per essere ristretta in un Cie e poi «rim­pa­triata» - lei apo­lide, in Ita­lia da vent’anni - in una «patria», la Mace­do­nia, di cui non è cit­ta­dina.
Anche noi, ridotti all’impotenza, ricor­riamo alle cifre per ten­tare di scuo­tere qual­che coscienza mostrando la dimen­sione mostruosa dell’ecatombe.

Mal­grado Mare Nostrum, in que­sti primi cin­que mesi del 2014, quasi quat­tro­cento sono pro­ba­bil­mente i morti di fron­tiera nell’area del Medi­ter­ra­neo.

Ed essi vanno ad aggiun­gersi ai ven­ti­mila cada­veri con­teg­giati appros­si­ma­ti­va­mente dal 1988 a oggi.Ridotti ogni volta a com­pu­tare i morti, quando dovrebbe bastare un solo cada­vere di bam­bino a susci­tare com­mo­zione, indi­gna­zione e rivolta, nean­che noi siamo inno­centi, noi che almeno ci osti­niamo a denun­ciare la strage.

Ma la nostra denun­cia è impo­tente a scuo­tere per­fino la sini­stra poli­tica ita­liana detta radi­cale, che sem­bra aver deru­bri­cato a fac­cenda minore, da dele­gare a qual­che spe­cia­li­sta o a qual­che fissato/a, una que­stione che invece è il senso (o uno dei sensi cru­ciali) dell’Unione euro­pea oggi.

La quale col­tiva l’illusione che il pro­prio sovra­na­zio­na­li­smo, esem­plar­mente rap­pre­sen­tato dalla for­tezza in cui pre­tende di bar­ri­carsi e da Fron­tex, che ne è il brac­cio armato, possa con­tra­stare i nazio­na­li­smi, anche aggres­sivi, nomi­nati con l’etichetta eufe­mi­stica di euro­scet­ti­ci­smo, che vanno raf­for­zan­dosi per rea­zione agli effetti sociali disa­strosi della crisi eco­no­mica e delle poli­ti­che di austerità.

È da molti anni che le asso­cia­zioni per la difesa dei migranti e dei rifu­giati pro­pon­gono un pro­gramma – razio­nale, arti­co­lato, per­fino rea­li­stico, non­ché aggior­nato di volta in volta - per cam­biare il segno delle poli­ti­che ita­liane ed euro­pee su immi­gra­zione e asilo.

Per par­lare solo dei rifu­giati, si dovrebbe almeno rifor­mare radi­cal­mente Dublino III, che impe­di­sce ai richie­denti asilo i movi­menti interni al ter­ri­to­rio dell’Ue; soprat­tutto, come rac­co­manda lo stesso Com­mis­sa­riato Onu per i rifugiati-Unhcr, creare cor­ri­doi uma­ni­tari e garan­tire l’effettivo eser­ci­zio del diritto d’asilo in tutti i paesi di tran­sito, «con ade­guate garan­zie di assi­stenza e pro­te­zione per chi è in fuga da guerre e persecuzioni».

Non sono i pro­grammi a man­care, dun­que, bensì la volontà poli­tica di uscire da quel para­digma nefa­sto che con­cede ai capi­tali il mas­simo di libertà di cir­co­la­zione - e di domi­nio sulle nostre vite - negan­dola alle vite, ancor più irri­le­vanti, dei dan­nati della terra.

Spagna: immigrazione, irruzione di massa a Melilla

  • Martedì, 18 Febbraio 2014 09:30 ,
  • Pubblicato in Flash news

Atlas web
18 02 2014

(da Barcellona) Circa 150 immigrati subsahariani sono riusciti ieri ad entrare nella città spagnola di Melilla durante un assalto di massa alla recinzione di frontiera che separa l’enclave dal Marocco, riferisce la delegazione del governo spagnolo.spagnaceuta

Più di 250 migranti hanno preso parte alla maggiore irruzione degli ultimi nove mesi.

Melilla e Ceuta, enclavi spagnole nel Nord Africa, vivono da mesi un’intensa pressione migratoria.

All’inizio del mese almeno sette migranti sono morti annegati mentre cercavano di raggiungere a nuoto la costa di Ceuta, mentre altri 150 sono stati recuperati in acqua e subito dopo arrestati.

La Spagna sostiene che nella prima metà del 2013 ha accolto circa 3 mila immigrati irregolari, il doppio rispetto al primo semestre del 2012. La maggior parte di essi arriva in Spagna da Ceuta e Melilla.

Il governo spagnolo ha risposto al fenomeno con l’installazione, lungo la frontiera di Melilla, di una recinzione di 12 chilometri di filo spinato, una misura fortemente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani e dall’Onu.

 

FRONTIERA USA-MESSICO, SI PAGA CON LO STUPRO

  • Domenica, 04 Dicembre 2011 09:19 ,
  • Pubblicato in REPUBBLICA
di Valeria Fraschetti, Repubblica
2 dicembre 2011

Le iniezioni anticoncezionali per difendersi.
Il dramma delle migliaia di donne del Centro-America che ogni anno attraversano i 5.000 chilometri di territorio messicano prima della frontiera con gli Stati Uniti. Una terra di nessuno governata da crudeltà e maltrattamenti, banditi, trafficanti e poliziotti senza scrupoli, che sottopongono ad ogni sorta di abuso i migranti. Specie le donne. "Impossibile convincere uno stupratore ad indossare il preservativo".

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