Huffingtonpost
17 11 2014
L'indagine della polizia e speriamo un sollecito intervento del Miur (che ieri non ha trovato parole pubbliche di condanna) chiariranno la vicenda del professore accusato di aver insultato uno studente quattordicenne con una frase del tipo: "Essere gay è una brutta malattia e tu lo sai bene vero?" attuando poi, secondo le testimonianze dei compagni di classe, una vera e propria aggressione ai danni del giovane. Le cronache giornalistiche parlano di un adolescente turbolento, con problemi di apprendimento, in verità eterosessuale, tutte ipotesi da prendere con le pinze. Il tema rimane se è perché quel docente abbia davvero fatto scattare un'azione, che se comprovata, dovrebbe portare all'immediato licenziamento.
C'è un clima pesante che si è addensato sulla scuola italiana, forse un po' abbandonata in questi mesi di governo Renzi da un ministro, Stefania Giannini, magari pure mossa da buone intenzioni, ma politicamente debolissima, a capo di un partito ormai inesistente, soggetta alle pressioni delle associazioni cattoliche reazionarie che colgono ogni occasione per mettere in discussione il ruolo costituzionale della scuola pubblica. È di qualche giorno per esempio la pubblicazione su Famiglia Cristiana di un decalogo a cura del Forum delle famiglie che in dodici punti sollecita i genitori cattolici a difendersi dalle scuole che favoriscono la teoria gender (una poetica inventata dalla cultura clericale, di cui nessuno comprende i contorni). La premessa di questa guida chiarisce bene gli intenti: "Prima dell'iscrizione verificate con cura i piani dell'offerta formativa (POF) e gli eventuali progetti educativi (PEI) della scuola, accertandovi che non siano previsti contenuti mutuati dalla teoria del gender. Le parole chiave cui prestare attenzione sono: educazione all'effettività, educazione sessuale, omofobia, superamento degli stereotipi, relazione tra i generi o cose simili, tutti nomi sotto i quali spesso si nasconde l'indottrinamento del gender".
L'attacco è preciso e mira al cuore stesso della funzione educativa del sistema scolastico italiano, come l'altro tentativo della curia milanese di schedare, attraverso un questionario distribuito ai seimila insegnanti di religione della provincia, quali scuole si macchiassero di trattare i temi sopra descritti. Se l'odio si sparge nel luogo della conoscenza, il nostro paese è perduto, perché sempre più gli adolescenti, che siano eterosessuali o omosessuali, magri o obesi, abili o disabili, bianchi o neri, si sentiranno soli. Il bullismo violento dei compagni e quello culturale di troppi insegnanti, potrà prendere il sopravvento, di tutto questo si vuole rendere coresponsabile il cattolicesimo italiano? Le risposte inevase degli adulti alle domande più intime dei ragazzi e delle ragazze, alle loro inquietudini e paure, che a volte sfociano nel ruolo di carnefice o di vittima, di spaccone o di silente e disperato introverso, portano fino alle estreme conseguenze, a patologie sociali e mediche devastanti, in qualche caso al suicidio.
Di tutto questo deve tenere conto il ministro e agire, abbandonando le belle parole o gli imbarazzati silenzi, non spargendo le cortine fumogene dei progetti negli istituti, che sono pochi e in molti casi osteggiati dai dirigenti scolastici, da tanti insegnanti e, appunto ora dai genitori organizzati sotto le bandiere di un certo ipocrita e colpevole moralismo religioso. In ultimo, impressiona il silenzio dei sindacati di categoria, con felici e importanti eccezioni, di cui non si sentono mai pronunciare parole sul bullismo e l'omofobia dilagante. Se il compito di queste organizzazioni è solo quello di difendere le ragioni economiche dei propri iscritti è evidente che interpretano il proprio ruolo in forma neutralistica, avulsa dalla realtà in cui operano. Il neutralismo e l'indifferenza (se non l'ostilità) nell'ambito della formazione delle nuove generazioni sono indice di complicità.
La Repubblica
04 11 2014
Il prefetto di Bologna ha adottato questa mattina "il provvedimento di annullamento dell’atto con il quale il sindaco di Bologna aveva disposto la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso e le trascrizioni fino ad oggi effettuate". Lo precisa una nota della Prefettura bolognese.
Non tarda ad arrivare la reazione del sindaco, che ha fatto di questo atto una battaglia personale: "Io non cancello nulla, il prefetto nomini un commissario".
"Io questa cancellazione non la farò", ribadisce il primo cittadino di Bologna in una nota, "perché contrasta con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l'onore di rappresentare, che non vuole cittadini di serie A e serie B, e con la mia coscienza. Risponderò in queste ore al Prefetto perché provveda lui al concreto annullamento, e informerò le persone direttamente interessate dalla decisione di annullamento del Prefetto, perché almeno possano valutare le azioni legali a loro tutela".
La Repubblica
04 11 2014
Un iPhone alto due metri, con tanto di "display" touchscreen, è stato rimosso in seguito al recente coming out di Tim Cook, attuale CEO di Apple, dalla “National Research University of Information Technologies, Mechanics, and Optics” di San Pietroburgo che lo ospitava.
Il monumento, voluto nel 2013 dall'azienda russa ZEFS per ricordare Steve Jobs, è stato smantellato perché ora violerebbe le leggi russe che condannano la propaganda gay.