I governi di tutto il mondo dedicano solo lo 0,4% del Pil alle prestazioni per i bambini e per le famiglie. Solo il 12% dei lavoratori disoccupati riceve un'indennità di disoccupazione. Quasi metà delle persone di età superiore all'età pensionabile non percepiscono una pensione di anzianità. ...

Gli invisibili passano attraverso i muri

  • Mercoledì, 04 Giugno 2014 11:19 ,
  • Pubblicato in Flash news

Lipperatura
04 06 2014

Lucia è una degli ottantamila a rischio. Lucia è una dei lavoratori dei call center che oggi protestano in tutta italia contro le delocalizzazioni (qui trovate la petizione). Lucia, così come i lavoratori dei fast food, dei grandi magazzini, dei centri commerciali, non rientra fra l’enorme numero di disoccupati ricordato ieri dall’Istat, ma fra gli occupati che devono ringraziare per le briciole che cadono dalla tovaglia, e che sono costretti ad accettare condizioni che annientano dignità e diritti per una manciata di euro al mese.

Lucia è una dei working poor italiani, in aumento continuo (nel 2010 erano il 12,5% della forza lavoro, nel 2011 erano già saliti al 14,3%). Sono gli invisibili: perché non rientrano neanche nella definizione di precari e di giovani, come raccontava mesi fa Elisabetta Ambrosi in questo articolo. Dunque, non vengono conteggiati nell’immaginario dei diseguali perché, come detto altre volte, nella rincorsa alle dicotomie (bianco/nero, giovane/vecchio, occupato/disoccupato, precario/dipendente) quello che salta è il riconoscimento della diseguaglianza altrui. Per questo siamo fermi. Per questo siamo soli.

Io passo attraverso i muri. Attraverso le villette antiladro controllate dagli allarmi antizingaro, protette da inferriate antinegro con vernice antiruggine dove antipatici padroni antisemiti con crema antirughe fanno antipasti antiallergici in bunker antiatomici. Attraverso le banche videosorvegliate. Attraverso i muri delle caserme, dei manicomi, delle galere. E mi viene da ridere mentre una guardia prova a fermarmi, perché attraverso anche lei con la sua divisa. Lei che si girerà dicendo: – Brigadiere, che facciamo? Questa è stregoneria! E io le risponderò: – No, questa è lotta di classe (Ascanio Celestini).

La rivoluzione dei beni comuni

Paolo Cacciari, Left
31 maggio 2014

Facile comprendere la ragione della forza persuasiva che è alla base di questi variegati movimenti: il disastroso fallimento delle privatizzazioni (un colossale processo di espropriazione in atto non solo in Italia); [...]. La grande ubriacatura neoliberista - il privato è bello e arricchisce tutti - si è finalmente esaurita.

 

Repubblica.it
28 05 2014

Ai manifestanti contro la rassegna iridata si sono unite le tribù dell'Amazzonia, che sono partite alla carica contro gli agenti. Proteste e scioperi in tutto il paese

BRASILIA - Manca ormai meno di un mese all'inizio dei Mondiali di calcio ma in Brasile non si fermano le proteste contro la manifestazione sportiva che porterà la nazione sudamericana al centro del mondo per un mese.

Ai manifestanti anti-mondiale questa volta si sono aggiunti anche gli Indios delle tribù native dell'Amazzonia, che non hanno esitato ad affrontare la polizia 'armati' di arco e freccia a cavallo dei loro destrieri. Negli scontri è rimasto gravemente ferito un poliziotto a cavallo, centrato ad una gamba da una freccia. Gli Indios, rappresentanti di un centinaio di etnie indigene, avevano indosso i tradizionali copricapi di piume e avevano il volto dipinto con maschere dai caratteristici colori vivaci, prima di partire alla carica di fronte ai cordoni di sicurezza eretti dagli agenti in assetto anti-sommossa, bersagliando la polizia con le proprie armi.

La protesta degli Indios era iniziata davanti al Parlamento federale per protestare contro un progetto di legge che prevede modifiche alle regole di demarcazione delle loro terre, prima di unirsi ai manifestanti del Movimento dei lavoratori senzatetto (Mtst). Lo scopo del movimento era quello di bloccare tutte le vie di accesso allo stadio Manè Garrincha, nel mirino dei movimenti che si oppongono all'evento della Fifa in quanto è l'impianto più caro della Coppa ed è al centro dalle critiche per denunce di superfatturamento dei costi. Proteste, scioperi e disagi proseguono in tutto il Brasile, dove tra poco arriveranno tutte le nazionali protagoniste del torneo.

Operaia Fiat suicida alla fine della cassa integrazione

  • Martedì, 27 Maggio 2014 10:33 ,
  • Pubblicato in La Denuncia
Contropiano
26 maggio 2014

Ad Acerra una donna di 47 anni, Maria Baratto, operaia in cassa integrazione del reparto logistico Fiat a Nola (più famoso come "reparto confino" cui erano stati destinati alcuni degli operai più combattivi di Pomigliano, prima ancora che Marchionne si inventasse il nuovo "modello"), si è uccisa nella propria abitazione martedì scorso, ma il cadavere è stato ritrovato solo quattro giorni dopo.

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